Fondato a Racalmuto nel 1980

Danylo, il giovane professore polacco che ha trovato nel paese di Sciascia il luogo dell’anima

STRANI NOSTRANI Danylo Tkanko, giovane professore universitario polacco, affascinato dalla Sicilia e dalla sua cultura, ha deciso di comprare una casa a Racalmuto: “Qui ho trovato un concetto dell’amicizia puro e onesto”

Perché un giovane professore universitario polacco, dopo aver girovagato per il mondo, compra una casa a Racalmuto? Se gli amministratori e la classe dirigente di Racalmuto e del nostro territorio riuscisse a rispondere a questo interrogativo ed a comprenderne le ragioni, la tanto declamata potenzialità turistica ed economica della provincia di Agrigento si riempirebbe finalmente di contenuti.

Danylo Tkanko ha trentaquattro anni: insegna materie artistiche all’Università Maria Skobosky Curie di Lublino. Discendente da un’aristoricratica famiglia ucraina, Danylo è figlio d’arte: padre scultore, madre stilista e costumista ed anch’essa docente universitaria a Lodz; la sua famiglia discende da Symon Vasyl’ovyč Petljura, politico e scrittore che dopo aver guidato la battaglia del suo paese per l’indipendenza dopo la rivoluzione russa del 1917, divenne per due anni il Presidente della Repubblica popolare di Ucraina.

Negli anni ’20 la sua famiglia si trasferisce in Polonia: il giovane Danylo, dopo aver iniziato i propri studi in Polonia li prosegue in Inghilterra ed impara, tra l’altro, numerose lingue: ucraino, polacco, russo, tedesco, inglese. Decide di trasferirsi negli anni della maturità a Roma presso l’Accademia di Belle arti per laurearsi con una tesi sotto la guida del raffinato scenografo palermitano Francesco Zito.

A Roma conosce e fa amicizia con altri siciliani, Nicola Miceli anche lui studente dell’Accademia e Katia Palmeri; amicizia suggellata negli anni successivi con la partecipazione alle nozze dell’amico come testimone. Innamorato di Umberto Eco, Manzoni e Svevo, adora Tornatore e le opere dello scenografo Gaetano Castelli.

E’ grazie ai suoi amici che Danylo conosce la Sicilia ed arriva a Racalmuto dove dal 2013 e sino ad oggi i suoi studenti sono spesso ospiti delle sale del Castello chiaramontano con le loro opere a seguito di un accordo di cooperazione tra il Comune e la sua Università dal momento che Danylo, a Lublino, cura anche i rapporti internazionali della sua scuola; a seguito di questo accordo, proprio a Lublino sono state esposte le foto della mostra “La Sicilia, il suo cuore”, curata dalla Fondazione Sciascia. A Racalmuto cementa numerose amicizie tra cui quella con Renato Volpe e la sua famiglia e davanti ad una pizza facciamo una chiacchierata.

Persona mite e riservata, con una forte fede religiosa – ha compiuto per ben 5 volte il cammino di Santiago di Compostela -: la prima impressione è quella di una grande timidezza che però si scioglie subito quando iniziamo a parlare delle ragioni che ormai, quasi ogni due mesi, lo riportano in Sicilia di cui conosceva, per ragioni di studio, solo la storia medievale.

Un’isola che ha sempre appassionato studiosi e viaggiatori, scrittori e giornalisti, una dimensione fantastica che irretisce anche Danylo se, arrivando a Regalpetra, dice di sentirsi a casa sua, un luogo dove poter realizzare le cose che più gli piacciono.

“Prima di conoscere Racalmuto – mi racconta – non volevo legarmi a nessun luogo, ma qui è scattato qualcosa di diverso: l’accoglienza, l’ospitalità e la disponibilità dei racalmutesi e dei siciliani mi ha molto colpito e le amicizie che ho rinsaldato in questi anni hanno il carattere della purezza e dell’onestà; persone che amano fortemente la propria terra ma al tempo stesso sono aperti al mondo. Quando studiavo a Roma – prosegue – mi sentivo quasi uno straniero in Italia e tutti i miei amici erano siciliani”.

Nei prossimi mesi sistemerà la sua piccola casa in Via della speranza, nella tortuosa discesa che delimita il torrione sud del Castello chiaramontano e già nel toponimo della strada c’è un auspicio; mi dice che anche un suo collega di Shanghai comprerà a breve una casa a Racalmuto ed insieme vorrebbero tentare di fare del paese e del suo castello un punto di riferimento artistico in Sicilia e nell’Italia intera. E per la prossima estate ha in cantiere un progetto artistico da realizzare, gratuitamente, proprio al castello chiaramontano coinvolgendo 15 giovani del territorio.

Vittorio Nisticò, storico direttore de L’Ora distingueva i siciliani in due categorie: di scoglio e di mare aperto. Danylo, sino ad oggi, è sicuramente stato un atipico polacco siciliano di mare aperto, di quelli che fanno della loro sicilitudine una specie di patrimonio personale e lo utilizzano per vivere una vita diversa; in Sicilia ci tornano perché sta nel loro cuore, ma comunque scelgono di proiettarsi su un altro orizzonte.

Nei prossimi mesi, quando aprendo il suo balcone, si sveglierà ai piedi del maestoso castello diventerà probabilmente un siciliano di scoglio, come quelli che se si allontanano dalla Sicilia, il secondo giorno cominciano ad avere delle crisi di astinenza ed il terzo giorno devono assolutamente tornare.

Benvenuto a Racalmuto, mister Danylo.

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