Fondato a Racalmuto nel 1980

Libera e determinata nella vita, nella politica e nel giornalismo

Donne da raccontare. Giuliana Saladino, giornalista e scrittrice siciliana fu l’artefice di grandi inchieste che “sconquassavano il quieto vivere” dei siciliani in generale e dei palermitani in particolare.

Giuliana Saladino, giornalista e scrittrice siciliana, nasce nel 1925 a Palermo e lì muore nel 1999. Durante tutta la sua vita propugnò i valori della giustizia e della libertà contro gli abusi del potere. Nel 1940 diventa militante del PCI  impegnandosi nel coordinamento e nell’organizzazione delle donne siciliane. Nel 1960 abbandonò il partito non condividendone più la linea d’azione, anche se restò sempre legata agli ideali di sinistra.

Fu giornalista de “L’Ora” e con i suoi articoli ci ha lasciato una fotografia del mondo femminile isolano degli ultimi anni Cinquanta: tante donne analfabete o con un livello di scolarizzazione bassissimo. Nei suoi reportage si occupò dei problemi dei giovani e della scuola, della crisi economica, della condizione dei siciliani emigrati all’estero, della malasanità.. divenne portavoce del malessere sociale dilagante in Sicilia e a Palermo.

I suoi articoli erano molto apprezzati; usava un linguaggio chiaro, essenziale affinchè come affermava lei stessa le notizie e la cultura diventassero accessibili a tutti. Si occupò anche del rapporto tra mafia e politica, senza paura né tentennamenti. Nel 1972 scrisse un libro  “De Mauro: Una cronaca palermitana”, che anticipava alcuni dei dubbi mai chiariti sulla scomparsa del suo collega.

Giuliana fu l’artefice di grandi inchieste che “sconquassavano il quieto vivere” dei siciliani in generale e dei palermitani in particolare.

Nel libro “Terra di rapina” partendo da una rapina avvenuta a Cianciana mette in luce il cuore più antico della Sicilia, quello mafioso del latifondo e dei commerci di zolfo della provincia di Palermo, Caltanissetta e Agrigento.

Quando vennero uccisi i magistrati Falcone e Borsellino, fu l’ideatrice insieme alle figlie Marta e Giuditta e ad altre donne, del “Comitato dei lenzuoli” che incoraggiò tutte le persone oneste a ribellarsi alla mafia.

Nel 1993 ricoprì l’incarico di assessora alla cultura nella giunta di Leoluca Orlando ma dopo qualche mese si dimise: la politica con i suoi meccanismi e spesso compromessi non si addiceva alla sua personalità.

Nel 2000 la casa editrice Sellerio ha pubblicato, postumo, “Romanzo civile”, un suo libro in cui viene messo in risalto lo spirito di una generazione di Giuste e di Giusti. Giuliana, nel ricordo di chi l’ha conosciuta è rimasta una donna libera e determinata nella vita, nella politica e nel giornalismo.

 

 

 

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