Grotte, gli studenti dell’Istituto “Roncalli” incontrano il Capitano dei Carabinieri Luigi Pacifico. “La prima difesa è parlare. Parlare con i genitori, con gli insegnanti, con chi è preposto a contrastare la violenza”
Al “Roncalli” di Grotte con gli studenti della scuola secondaria si ritorna a parlare di legalità. Questa volta non in modo informale come avviene quotidianamente tra docenti e studenti per un ritardo nella consegna di un compito, piuttosto che per una lite tra compagni, o per un’aggressione verbale o fisica più o meno pesante. Questa volta lo si fa con il Capitano dell’Arma dei Carabinieri di Canicattì Luigi Pacifico, che per il ruolo rivestito rappresenta un interlocutore autorevole del principio di legalità. E per i nostri ragazzi, spesso disorientati e incapaci di ancorarsi a modelli di riferimento positivi, ascoltare le parole del Capitano è stato certamente edificante.
Sebbene i giovani abbiano perso fiducia nelle istituzioni e vivano rapporti conflittuali con gli adulti, a loro dire detentori di limitazioni e dinieghi, appare davvero incoraggiante constatare come il loro atteggiamento cambi quando si confrontano con un rappresentante della legalità e della giustizia.
Così, il rispetto delle regole, l’agire secondo la legge, il rispetto per il prossimo assumono la giusta importanza se a parlarne è il Capitano dei Carabinieri. Il suo ruolo, il suo esempio, la sua esperienza rimandano nei ragazzi atteggiamenti di rispetto e stima, mentre le sue parole assumono significati e significanti positivi.
Nel suo intervento, il Capitano Pacifico ha parlato ai ragazzi del “Roncalli” di regole, di leggi, di convivenza sociale e del ruolo che l’arma dei Carabinieri riveste sul territorio. Dai concetti più generali di giustizia e rispetto delle leggi, il Capitano è poi passato ad analizzare fenomeni più vicini ai ragazzi come il bullismo, il cyberbullismo e l’uso non sempre controllato e razionale che fanno dei social. Il concetto di privacy, il consenso alla pubblicazione di immagini, il rapporto con i social hanno particolarmente interessato gli studenti, forse da oggi un po’ più consapevoli della necessità di rispettare regole e norme anche nel mondo virtuale.
“Solitamente chi pubblica una foto – spiega il Capitano Luigi Pacifico – lo fa per collezionare Like, followers, commenti, finalizzati alla ricerca di approvazione. Ma bisogna stare molto attenti perché spesso immagini e commenti vengono utilizzati in maniera impropria e finiscono per ledere i diritti di qualcuno. E se è pur vero che sui social i ragazzi intessono oggi la maggior parte delle loro relazioni mediate da uno schermo che sempre più spesso espone a rischi e pericoli non sempre prevedibili, è anche vero che bulli e bullizzati nel mondo virtuale, così come in quello reale, hanno bisogno di essere aiutati”.
“La prima difesa – continua il Capitano – è parlare. Parlare con i genitori, con gli insegnanti, con chi è preposto a contrastare la violenza. Denunciare un atto di bullismo fa sì che il bullo non sia più protetto dal silenzio. Se si procede con una denuncia ai Carabinieri, per esempio, si ha un coinvolgimento della Procura, del Tribunale dei minori, degli assistenti sociali. Ma è bene sottolineare come spesso anche i bulli abbiano bisogno di essere aiutati”.
Tante, tantissime le domande degli studenti sui temi trattati, a cui il Capitano ha puntualmente risposto in maniera diretta ed esaustiva.
“Lo scopo che ciascuno di noi ha nella vita è quello di preoccuparsi del bene comune – conclude il Capitano – Tutto ciò è possibile attraverso la pratica dei doveri. In questo momento, per voi giovani la pratica del dovere è studiare. Fatelo con serietà e passione”.
A fine incontro il Preside del “Roncalli”, il professore Emanuele Giordano, nel ringraziare il Capitano Luigi Pacifico per il suo intervento e il Comandante dei Carabinieri di Grotte Alfonso Contraffatto per la sua preziosa presenza, ha evidenziato che “Il ruolo dell’Arma dei Carabinieri sul territorio è indubbiamente anche di natura educativa e formativa, come abbiamo potuto cogliere durante questo incontro. Il rispetto delle regole, la convivenza civile, ma soprattutto il perseguimento del bene comune rende felici. Ecco ragazzi, se la felicità è il vostro obiettivo adesso sapete come ottenerla. Rispettate sempre le regole.”