Intitolato a Margherita Hack uno dei vialetti della Villa Comunale
In occasione dell’approssimarsi dell’Otto Marzo, Giornata internazionale della donna, a Licata è avvenuta l’intitolazione di uno dei vialetti della Villa Comunale alla grande astrofisica Margherita Hack.
La richiesta era stata fatta dalle associazioni locali di Toponomastica femminile, dal CIF (Centro Italiano Femminile) e dall’OPA (Osservatorio Permanente Antiviolenza) e subito favorevolmente accolta dal Sindaco Giuseppe Galanti e dalla Giunta comunale. Presenti alla cerimonia rappresentanti della Polizia Municipale, della Guardia di Finanza, della Guardia Costiera, l’assessora alla Cultura Violetta Callea e il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Russotto. Presente anche la dirigente dell’I.I.S. “Fermi” Amelia Porrello, il direttivo e soci del CUSCA (Centro Universitario Socio Culturale Adulti), dell’Inner Wheel e del Gruppo lettura licatese.
Margherita Hack era nata a Firenze il 12 giugno del 1922 e si è spenta a Trieste il 29 giugno del 2013. Tra i suoi innumerevoli incarichi e riconoscimenti ci piace sottolineare anche un suo primato: è stata la prima donna italiana a dirigere un Osservatorio Astronomico. E’ da tutti ricordata come “La signora delle Stelle”. Così ripeteva spesso: “Cerchiamo di vivere in pace, qualunque sia la nostra origine, la nostra fede, il colore della nostra pelle, la nostra lingua e le nostre tradizioni. Impariamo a tollerare ed apprezzare le differenze. Rigettiamo con forza ogni forma di violenza, di sopraffazione, la peggiore delle quali è la guerra”
Con questa intitolazione anche Licata ha aderito ufficialmente alla campagna nazionale “Una Margherita sulle nostre strade” lanciata dall’Associazione Toponomastica femminile e a cui hanno aderito decine e decine di Comuni d’Italia.
Da sottolineare l’impegno della Comandante della Polizia Municipale Giovanna Incorvaia e del responsabile tecnico Paolo Todaro che, ogni anno, rendono possibili e concrete le intitolazioni dei vialetti all’interno della Villa Comunale.
Ricordiamo l’anno scorso l’intitolazione a Rita Levi Montalcini, e due anni fa ad Emanuela Loi vittima di mafia, a Clotilde Terranova vittima sul lavoro e ad Alina Condurache vittima di femminicidio.
Guarda foto di Nazareno Prinzivalli