1980-2020 Malgrado tutto… aspettando i quarant’anni
Nel 1987 Malgrado tutto compie cinque anni, rispetto alla data di registrazione della testata in tribunale (1982). Un traguardo importante per il giornale. Un “buon segno” per Leonardo Sciascia: “Malgrado tutto: per il mio amico Bufalino – e anche per me – è il più bel titolo che si sia mai trovato per un giornale”.
Il primo numero dell’anno è del mese di gennaio. In prima un commento di Antonio Cimino sull’articolo sui professionisti dell’antimafia di Sciascia, pubblicato proprio in quel mese sul Corriere della sera. Titolo: “Sciascia e gli uomini che sanno far carriera”. All’interno le poesie premiate al premio regionale Castelluccio con un articolo del saggista Pietro Amato, componente della giuria.
Ma il 1987 è anche l’anno della nascita della Fondazione Sciascia. Nel mese di marzo l’apertura è dedicata ad un editoriale di Gaetano Savatteri “Quando i favori non daranno voti” e all’articolo di Gaetano Restivo “È nata la Fondazione Sciascia”. Una terza pagina interamente dedicata a questo grande evento storico per Racalmuto: “Da centrale Enel a centro di cultura”, l’acquisto dell’ex centrale elettrica da parte del Comune di Racalmuto e la cerimonia della firma dell’atto di compravendita alla presenza dello scrittore intervenuto durante la manifestazione. Lo scrittore, si legge nell’articolo, ha detto che donerà alla Fondazione tutte le sue lettere, un materiale enorme e vario accumulato durante la sua attività letteraria. Sono lettere – ha detto Sciascia – “dal Nobel al mafioso Sirchia, il quale mi scriveva dal confino”. “Per cui al di là del mio valore letterario – ha ribadito commosso lo scrittore – è importante lo studio di questi documenti, specialmente per i giovani che hanno il dovere di studiare le cose della nostra vita, non solo la mia attività letteraria, che domani può anche essere dimenticata”.
Nel mese di giugno ancora un editoriale di Savatteri, uno dei fondatori del giornale, dedicato al compleanno di Malgrado tutto: “Da cinque anni al vostro servizio”: “…Malgrado tutto potrà essere più o meno interessante, più o meno d’accordo su qualcosa, più o meno presente. Ma in tutti i casi avrà dalla sua parte la consapevolezza della propria onestà”. In terza pagina un’intervista di Savatteri al regista Beppe Cino: “Vi racconto le mie Parrocchie”. Altri articoli sono dedicati al teatro comunale (Piero Carbone), alle scorie radioattive nelle miniere di Racalmuto (Giancarlo Macaluso), alle sculture di Vincenzo Chiazza (Calogero Terrana).
Ad agosto la prima pagina è affidata a due articoli. Gaetano Savatteri si occupa della polemica tra Grotte e Racalmuto sulla rettifica dei confini: “Fico Fontanelle, la sfida infinita”, mentre Giancarlo Macaluso racconta l’elezione del nuovo sindaco, il democristiano Carmelo Bufalino Maranella. In seconda pagina Giuseppe Lo Bianco, cronista del “Giornale di Sicilia”, racconta la festa del Monte: “L’assalto al Cilio così vero e reale”. Nella stessa pagina Piero Carbone racconta la rievocazione di antichi mestieri e costumi racalmutesi legati al mondo dell’acqua durante la festa del Monte. In terza pagina il racconto di Leonardo Sciascia: “Quel che Voltaire si è perso”, tratto dalla raccolta “Gli amici della Noce”. Altri articoli sono di Alfonso Di Giovanna, Gaetano Restivo, Calogero Terrana, Enzo Nocera.
L’ultimo numero del 1987 arriva in edicola alla fine di ottobre. Un numero speciale con una grafica nuova. Una bella prima pagina, tra quelle da collezione, affidata ad un disegno realizzato per l’occasione dall’artista agrigentino Andrea Carisi. L’editoriale è, naturalmente, del direttore Egidio Terrana: “…un traguardo al quale guardiamo con un certo orgoglio”, scrive nell’articolo dal titolo “Un impegno che continua“.
Ben dodici pagine, cinque delle quali ospitano attestati di auguri e stima per i cinque anni. Tra questi gli interventi di Leonardo Sciascia, Gesualdo Bufalino, Alfonso Di Giovanna, Aldo Scimè, Felice Cavallaro, Calogero Casuccio, Alfonso Puma, Mario Gaziano, Onofrio Lo Re, Giovanni Liotta, Nino De Vita, Filippo Carmina, Marina Pino, Mario Vannini e tanti altri.
Un numero ricco. In seconda pagina un articolo di Sciascia dedicato all’abbandono delle carte d’archivio del Comune di Racalmuto: “…i documenti, la memoria del passato, la storia di questo nostro paese, considerati quasi come immondizia”. In terza pagina il racconto di Matteo Collura “Vestiti pesante, che vai a Grotte”, in quinta Savatteri incontra Sciascia che dice la sua sul futuro di Racalmuto: “Ci è rimasto soltanto il sale. Bisognerebbe inventare qualcosa”. Giancarlo Macaluso racconta la straordinaria figura di Francesco Macaluso, ebanista di professione, maestro di musica per vocazione, che insegnò a suonare la fisarmonica a centinaia di ragazzi. Titolo: “Con la musica nel cuore“. Altri articoli e interventi in questo numero speciale sono firmati da Angelo Sferrazza, Carmelo Mulè, Piero Carbone, Gaetano Restivo, Calogero Terrana, Rino Giacone, Carmelo Bufalino, Francesco Marchese, Giovanni Avenia, Antonio Baldanza, Gregorio Casodino, Giuseppe Abbate, Antonella Mattina, Angelo Cutaia, Elia Marino.