Fondato a Racalmuto nel 1980

“Sentiamoci più vicini e considerate Hamilton un altro quartiere di Racalmuto”

Una conversazione, al tempo del coronavirus, sul rapporto tra le due città, gemelle e lontane, con Charles Criminisi, presidente di una prestigiosa rete ospedaliera dell’Ontario, che ai concittadini di Racalmuto dice: “In questo momento facciamo le stesse cose anche se siamo così lontani. Perciò sentiamoci più vicini”. LEGGI ANCHE IN INGLESE

Charles Criminisi

Saranno certamente preoccupati, mi sono detto, i nostri amici di Hamilton, i tanti racalmutesi che vivono oltreoceano. Le notizie che gli arrivano dall’Italia sono terribili. Ho chiamato Charles Criminisi, avvocato e presidente dell’Hamilton Health Sciences, importante rete di ospedali dell’Ontario, animatore culturale e benefattore, che assieme a Jack Marchese, Gabe Macaluso, Riccardo Persi, Joe Curto, Anthony Macaluso, Joe Grimaldi, Michael Macaluso, Nick Ciccone, Joe Baiardo, Marita Zaffiro e Sam Cino, in questi ultimi anni, si è adoperato per incrementare il rapporto intenso e vero che c’è tra Hamilton e Racalmuto, tra queste due città gemelle e lontane. Fratelli e sorelle d’Italia, cugini e amici separati da un grande mare.

Una conversazione a distanza – come spesso facciamo e con più frequenza in queste ultime settimane – per commentare un po’ questi giorni del coronavirus e di ciò che tutto questo comporterà nelle nostre vite, nella vita di un popolo, quello Racalmutese, diviso dalla Storia, dall’emigrazione.

Criminisi accanto alla statua di Sciascia ad Hamilton, in Canada

Sì, c’è stato un tempo in un lontano passato – mi dice Charles – in cui tutti eravamo insieme. Seduti sotto lo stesso tetto a mangiare lo stesso pasto, a condividere le stesse storie. Eravamo uniti fisicamente e spiritualmente. Ciò avvenne prima di due guerre mondiali, ma dalla povertà e distruzione che ne conseguirono molti di noi furono costretti a lasciare le famiglie, gli amici, la terra d’origine per trovare una vita migliore. L’oceano ci ha separato e non è stato facile per le nostre famiglie vivere questo distacco. Le difficoltà le hanno vissute quelli che se ne sono andati e quelli che sono rimasti. Gli anni che sono passati, tanti, hanno creato una sorta di frattura tra le generazioni passate e attuali, cresciute in mondi diversi, col forte rischio di perdere la connessione, nonostante si è cercato di non tagliare del tutto il legame”.

Qualcosa però ha cambiato tutto in questi primi mesi del 2020 che difficilmente dimenticheremo…

È arrivato il Covid-19 che ha cambiato tutto. Ha causato una sorta di rovesciamento del nostro mondo, ha portato una minaccia esistenziale e ci ha isolato fisicamente. Nelle ultime settimane abbiamo assistito impotenti all’aumentare del numero di infezioni, agli ospedali pieni, alla morte delle persone. Ma mentre ciò stava accadendo, si stava verificando un altro fenomeno significativo”.

Già…
Stavamo vivendo la stessa cosa allo stesso tempo, in un modo senza precedenti. La maggior parte di noi è rinchiusa a casa. Stiamo passando più tempo con le nostre famiglie, stiamo pensando al mondo e al suo futuro. Ci sediamo e aspettiamo, speriamo e preghiamo”.

I Racalmutesi si sono uniti simbolicamente, l’altra domenica, grazie ai social, sotto l’altare della chiesa della Madonna del Monte. Un simbolo che ci lega tutti e soprattutto in momenti come questi…

In un certo senso, siamo tornati ai tempi precedenti quando c’erano le guerre e la dispersione degli umani in tutto il mondo. Siamo, ancora una volta, uniti da un nemico comune e tutti abbiamo lo scopo di distruggere questo male. E siamo tornati, praticamente, in senso figurato, a sederci allo stesso tavolo, a mangiare lo stesso pasto, a fare il pane in casa, a condividere le stesse storie. Questo nuovo virus ci ha miracolosamente e paradossalmente avvicinato più di quanto potessimo immaginare”.

Un modo per stare assieme, per farcela assieme…

Hamilton è diventata, a tutti gli effetti, un altro quartiere di Racalmuto, un’altra provincia della Sicilia, un’altra parte dell’Italia. Pertanto, quelli di noi che vivono qui in Canada si sentono collegati a tutti coloro che risiedono lì. Ai Racalmutesi, ai siciliani, agli italiani tutti diciamo che le vostre famiglie qui, i vostri amici sono accanto a voi in questo momento, pronti a dare una mano, in attesa di una luminosa giornata di sole, quando saremo tutti fisicamente di nuovo insieme attorno allo stesso tavolo. Restiamo uniti, sentiamoci a telefono, scriviamoci. Per qualsiasi cosa noi ci siamo. Perché insieme siamo più forti”.
Grazie Charles e grazie a tutti gli amici di Hamilton. Viva Hamilton e viva Racalmuto!

LEGGI LA TRADUZIONE IN INGLESE di Adele Maria Troisi

In these days I have been thinking about how the news from Italy could be worrying for our Racalmutese community living abroad. So, I called Charles Criminisi, chairman of the Bureau of Hamilton Health Sciences and lawyer, who in the last years has been working a lot to strengthen the link between Hamilton and Racalmuto, together with Jack Marchese, Gabe Macaluso, Riccardo Persi, Joe Curto, Anthony Macaluso, Joe Grimaldi, Michael Macaluso, Nick Ciccone, Joe Baiardo, Marita Zaffiro and Sam Cino. Brothers and Sisters from Italy, cousins and friends, only physically divided by the Ocean.
The conversation with Charles Criminisi focuses on the effects of the virus on our lives, on the lives of our local Racalmutese community, separeted by History, stories of emigration.

There was a time – says Charles – when we were all together, united under the same roof, eating the same meals, sharing the same stories, feelings and sensations. This happened before the two world wars, then poverty and destruction forced many of us to leave our Homeland, families and friends to find a better way of living. The Ocean divided us and it was really difficult learning to cope with the distance from our dear ones, our “lost” world. We all had our ‘hard times’ either the ones who left or who remained. Years have passed by, making the gap bigger and bigger between the past generations and the actual ones, grown up in different worlds, at risk of losing the bond that we were trying to preserve”.

But something in the first months of 2020, something we won’t forget, has changed everything…

Covid-19 arrived and changed everything. It turned our entire world upside down, bringing closer a real menace and isolating us. We watched powerless the rising numbers of infections , hospitals overloaded, people dying. But meanwhile something else happened…”.

That is…

We are all living the same experience in unprecedented way. Most of us are living secluded in our houses, but we are spending more time with our families, thinking about the world and our future, sitting together, waiting, praying and hoping”.

Last Sunday, thanks to the social media, the Racalmutese community met symbolically under the altar of Madonna del Monte Sanctuary. It is a symbol that keeps us united, especially in these hard moments…

In a certain way, we can see that we are getting back to the days of the war. Once again we are united, keeping to a common aim: destroying this evil danger. In a few words, once again we are sitting at the same table, eating the same meals, home-baking bread, sharing the same stories. It’s hard to say, but this virus seems to have paradoxically and unexpectedly made us closer than ever”.

It has become a way to stay together, to carry on together…

Well, Hamilton has really become another neighborhood of Racalmuto, another province of Sicily, another part of Italy. As a consequence, all the people living here in Canada feel very close to the people living in Racalmuto. I would like to tell to all our Italian friends that your families and friends here are ready to help and support you in this difficult moment, waiting for the sunny days, when we will again at the same table. So, let’s keep in touch, by phone, by mail and be aware that we are standing by you, because together we are stronger!”

Thanks to Charles and to all our friends in Hamilton. Hurray for Hamilton, Hurray for Racalmuto!

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