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Grotte. “Tutto pronto per affrontare un anno scolastico all’insegna dell’ottimismo”

Nostra intervista al Preside Emanuele Giordano

Emanuele Giordano, Preside dell’Istituo Comprensivo “Roncalli” di Grotte

Il 24 settembre la campanella per l’avvio del nuovo anno scolastico suonerà per tutti gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Roncalli” di Grotte e Comitini. Grande attesa e tanti interrogativi su un anno scolastico che si preannuncia del tutto diverso rispetto a quelli precedenti per i docenti, gli studenti e le famiglie. Per dissipare dubbi e incertezze incontriamo Emanuele Giordano, dirigente scolastico del “Roncalli”, il quale con sorriso aperto subito ci dice: “Tutto è pronto per affrontare un anno scolastico all’insegna dell’ottimismo e della determinazione. Nei mesi di luglio e agosto abbiamo lavorato in sinergia con il direttore dei Servizi Generali, il dottore Ivan Buongiorno, e le vicepresidi Carmela Figliola e Accursia Vitello per far ripartire la scuola in sicurezza. Abbiamo fatto diversi sopralluoghi con il responsabile del servizio di prevenzione e sicurezza, il dottor Giuseppe Bennardo, in tutti i plessi di Grotte e Comitini, dialogando proficuamente con gli enti locali dei due comuni”.

Dunque qual è la situazione del “Roncalli”? Le aule sono abbastanza capienti per garantire il rispetto delle distanze di sicurezza degli alunni?

“Le classi della nostra Istituzione non sono numerose e sebbene siano state rilevate alcune criticità, abbiamo potuto proporre delle soluzioni per garantire il distanziamento di sicurezza di tutti gli studenti. Non si è trattato di criticità insormontabili, ma di piccoli aggiustamenti che ci hanno permesso, per esempio, di spostare alcune aule perché non abbastanza capienti in altre aule adibite sino allo scorso anno scolastico a laboratori. Con il comune di Comitini in particolare, dato che avevamo dei locali in cui si erano rilevate delle infiltrazioni d’acqua, abbiamo deciso di spostare alcune classi presso il Centro Direzionale e in questo momento stanno lavorando per rendere questi locali fruibili per la comunità scolastica. Per quanto riguarda Grotte, il sindaco Alfonso Provvidenza è stato molto collaborativo con la scuola, ci siamo incontrati diverse volte, abbiamo richiesto tutti quegli interventi ammissibili che sono in fase di attuazione. Penso per esempio alla caldaia del plesso Mattarella o agli arredi delle aule per gli alunni diversamente abili”.

Dal punto di vista strutturale, dunque, la scuola sembrerebbe essere pronta. Cosa ci dice dei docenti, visto che a loro sarà concretamente affidata non solo la formazione ma anche la tutela degli studenti?

“Per quanto riguarda l’organizzazione generale abbiamo previsto un corso di formazione per i docenti e per il personale ATA perché ritengo che prima dell’inizio dell’anno scolastico tutto il personale della scuola debba essere adeguatamente formato sull’attuale situazione. Dunque sì, direi che anche i docenti sono pronti ad accogliere gli alunni e a fronteggiare la nuova situazione”.

Misurazione della febbre, distanziamento sociale, mascherine, banchi monoposto e tracciabilità dei movimenti degli alunni sono ormai noti. Ma cosa cambierà concretamente?

“Certamente cambierà il nostro modo di inventarci la scuola. Siamo costretti ad essere più creativi. Non ci possiamo permettere il lusso di fare come abbiamo sempre fatto, dobbiamo cambiare. La pandemia ci induce a rivedere le nostre scelte, il nostro modus operandi, le nostre strategie didattiche. Non possiamo più affidarci esclusivamente alla lezione frontale, dobbiamo essere più dinamici, dobbiamo rendere l’alunno ancor più protagonista del processo di insegnamento-apprendimento”.

I docenti si preparano alla possibilità di non poter effettuare con continuità la didattica in presenza. Devono farlo anche le famiglie?

“Docenti e famiglie devono essere pronti anche a questa eventualità, ad un eventuale ritorno, anche se parziale, alla didattica digitale integrata. Pur tuttavia bisogna sottolineare quanto come la didattica in presenza sia insostituibile. La scuola nasce dalla collaborazione fisica tra le persone, è il luogo della discussione non della distanza, è il luogo della vicinanza, per cui non possiamo assolutamente fare a meno della scuola in presenza. Cambiano comunque le modalità di approccio didattico e quindi la didattica digitale integrata può essere un’alternativa breve a quella in presenza”.

Ci sono parecchi genitori ansiosi, soprattutto quelli dei bimbi di 3 anni che devono entrare nella scuola dell’infanzia e quelli dei bambini di 6 anni che devono fare il loro ingresso nella scuola primaria. Come verrà organizzato questo nuovo modo di fare accoglienza?

“Innanzi tutto dobbiamo mettere da parte l’ansia perché sappiamo che se un genitore si presenta ansioso quell’ansia la trasmette al bambino. Invito i genitori ad essere sereni con i loro figli perché a genitori sereni corrispondono figli sereni. Voglio a tal proposto rassicurare i genitori perché abbiamo previsto delle forme di flessibilità per andare incontro alle problematiche delle famiglie siano esse di carattere organizzativo, per esempio nell’organizzazione oraria dell’entrata e dell’uscita a scuola, siano esse di carattere educativo per tutti i piccoli con difficoltà di adattamento“.

Le temperature miti dei primi giorni di scuola e gli ampi spazi all’aperto di tutti i plessi scolastici renderanno, certamente, meno traumatico il ritorno a scuola degli studenti. Lezioni all’aria aperta e brevi pause con possibilità di movimento aiuteranno gli studenti a reggere con minore stress le restrizioni dettate a livello ministeriale. Sebbene la presenza dei genitori a scuola non sia assolutamente prevista, con i dovuti distanziamenti e le giuste protezioni, negli spazi esterni agli edifici scolastici, anche per piccoli gruppi, i genitori dei più piccoli potranno partecipare alle attività di accoglienza per rendere meno traumatico l’ingresso dei figli a scuola.

Preside cosa augura ai suoi docenti, ai suoi alunni e alle loro famiglie?

“A tutta la comunità scolastica di Grotte e di Comitini voglio augurare l’ottimismo, che è l’ingrediente fondamentale che in questo momento sta venendo a mancare. Bisogna iniziare con grande ottimismo e con determinazione senza avere paura di ciò che ci riserva il futuro perché se noi pensiamo positivamente il futuro ci riserverà sicuramente delle belle sorprese, se invece noi partiamo impauriti, terrorizzati il futuro si presenterà incerto. L’ottimismo è l’anima della progettualità ed è l’anima della didattica. Senza ottimismo non si va da nessuna parte”.

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