E’ l’obiettivo del progetto “Reconnecting with your Culture”, indirizzato alle scuole primarie e secondarie di tutto il mondo. Ne parliamo con Valentina Dell’Aira, membro del Comitato Scientifico
Nel Luglio 2020 è stato presentato attraverso i canali istituzionali diplomatici internazionali coinvolti ed i media partners di riferimento, il progetto “Reconnecting with your Culture”, finalizzato a rimettere al centro dell’educazione scolastica i temi della Cultura nel rispetto delle direttive dell’Agenda 2030 (ONU). Ne parliamo con Valentina Dell’Aira, nominata membro del Comitato Scientifico Internazionale.
A chi è rivolta e quale fine persegue questa iniziativa?
Il progetto è indirizzato alle scuole primarie e secondarie di tutto il mondo e alla fascia di età compresa tra i 5 e i 17 anni. I ragazzi, coadiuvati dai loro insegnanti, sono invitati a compiere un viaggio esplorativo all’interno del patrimonio culturale del paese di appartenenza e a disegnare e raccontare la propria esperienza di conoscenza a contatto con l’eredità storica, artistica e culturale. Il progetto internazionale intende anche analizzare i differenti approcci culturali e i metodi di analisi approntati nelle diverse comunità del mondo al fine di realizzare una rete e di consentire la condivisione di esperienze e di iniziative. Il progetto è coordinato, per la parte esecutiva, dall’artista colombiano Kevin Alexander Echeverry Bucuru dell’Universidad de Bogotà Jorge Tadeo Lozano, sempre con la supervisione scientifica della professoressa Olimpia Niglio, direttrice del centro di ricerca internazionale EdA Esempi di Architettura che da anni lavora tra il continente americano e asiatico per la valorizzazione delle diversità culturali. Tutte le scuole primarie e secondarie del mondo possono aderire al progetto anche mediante una proposta tematica finalizzata ad approfondire un aspetto peculiare del proprio territorio e di specifici interessi culturali. Nella programmazione da luglio 2020 a maggio 2021 sono già in corso alcuni progetti tematici come quello sul patrimonio religioso promosso da Scriptorium (Verona). Oltre 25 i Paesi del mondo al momento aderenti al progetto e sono in corso presentazioni presso diverse istituzioni internazionali, sopportante da media partners di rilevanza. Reconnecting with your Culture si rivolge, quindi, alle nuove generazioni e come potete constatare interseca i canali della cultura a quelli dell’etica.
L’etica è un concetto antico, una mission importante dunque, in che modo il vostro progetto include i temi filosofici?
L’etica è tanto antica quanto la filosofia e forse per certi versi persino più remota e riguarda l’ indagine sulla natura del bene, della giustizia, della virtù e delle regole della convivenza e deriva dall’etimologia ellenica ethos ‘costume’, per il fatto che i greci riconoscevano la potentissima influenza formativa che la bellezza e l’arte potevano esercitare sul carattere umano e collettivo.Una versione di questa tesi la troviamo anche nella Summa Theologiae di S.Tommaso, in cui “il bello si identifica con il bene” e la bellezza e la bontà coincidono. In questa visione tra Otto e Novecento si sono sviluppati percorsi di ricerca che hanno focalizzato nelle aree green un luogo privilegiato per esplorare gli esiti della filosofia della natura, con focus proprio sul rapporto tra natura e cultura su un piano olistico, in cui la cultura andrebbe ripensata all’interno della natura, come un fenomeno globale che riscopre le radices mitiche della Madre Terra; tutti temi fulcro della nostra azione culturale in Reconnecting.
Quando avete iniziato questo iter di diffusione culturale?
Il 21 settembre, equinozio d’autunno sancisce esattamente 2 mesi dall’inizio del progetto, è una bellissima occasione che ci spinge a continuare a divulgare il progetto internazionale raccontando anche cosa abbiamo fatto in due mesi in giro per il mondo, cercando di contrapporre alla pandemia sanitaria una più edificante pandemia culturale, come ama affermare l’Architetto Olimpia Niglio,mentore del progetto.
Conosciamo tutti la sua inclinazione verso il patrimonio artistico e culturale, il suo attaccamento alle radici culturali della terra di Sicilia, ha anche scritto diversi contributi che hanno riscosso un apprezzabile diffusione, questo progetto di respiro internazionale include la Trinacria?
E’ imprescindibile, pensi che il primo Comune italiano ad aver aderito all’iniziativa è stato il Comune di Racalmuto e poi anche quelli di Palma di Montechiaro e Delia e non le nascondo che in tanti stanno attivando azioni di adesione in tutta la regione; è una speranza per la nostra amata e difficile terra ed è apprezzabile l’attivismo di alcuni rappresentanti istituzionali che hanno accolto da subito il nostro iter. Veglierò affinché il progetto raggiunga in maniera adeguata ed efficace i veri destinatari, le nuove generazioni, sono loro i protagonisti
Un’apertura dei confini culturali ampia dunque, quali temi oltre a quelli del patrimonio culturale, abbraccia il progetto?
Noi di Reconnecting with your Culture, vogliamo promuovere un iter sinergico fra tutti gli ambiti del vivere culturale e sociale che riteniamo necessiti del superamento dei confini tematici specifici della scienza, della filosofia, dell’arte, delle religioni in un respiro più ampio che abbracci la polisemia ed in cui tutte le voci sollecitino le altre in un dialogo fondante unico volto allo sviluppo di un nuovo rinascimento dell’umanità, come guida ed ispirazione per i millenials. Crediamo che il paesaggio e la sua cura e tutela siano un punto di partenza per un arginamento ed una rinascita dello stato di degrado ambientale provocato dall’azione antropica, che è simbolo della perdita del senso della natura e disarmonia con l’essenza del Pianeta stesso. L’ambiente culturale deve divenire un luogo simbolico, utopico, superando ogni stallo utopico, ed orientare le nostre coscienze, invitando a ripensare le relazioni con il patrimonio naturale e culturale attraverso le responsabilità collettive. L’opera d’arte e il patrimonio artistico sono simbolo ideologico e culturale di un popolo con un altissimo valore indentitario.
La scuola quindi come parte attiva del percorso etico, con quali modalità in particolare?
E’ fondamentale la divulgazione negli ambiti didattici del patrimonio artistico, rinnovare i moduli di storia dell’arte con focus nelle grandi cattedrali del Rinascimento, nel Neoclassicismo, nel Barocco, nell’opera dei grandi artisti, in modo da fornire ai giovani un humus adeguato alla consapevolezza delle proprie origini.
Torniamo sempre al valore delle radici, molto caro alle sue attività, dunque?
Un leitmotiv della mia essenza; ritiene che non avendo ali robuste derivanti dalla consapevolezza del nostro passato da dispiegare nel cielo del futuro saremmo in grado di volare verso orizzonti ampi nel cielo del futuro?
Parla spesso di bellezza in senso lato, perché la ritiene cosi fondamentale?
Perché un paesaggio non è semplicemente un ambiente materiale, è anche uno stato d’animo, un modo di interpretare la realtà che ci circonda, ognuno guarda la vita con i propri occhi, il mondo esterno è spesso la trasposizione del nostro mondo interiore, ed è soprattutto la Bellezza, come ci insegna Schiller, che ci guida verso libertà che per me è un altro valore imprescindibile.
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