Il progetto di riqualificazione dell’edificio, intitolato al grande scrittore di Racalmuto, prevede un’altra destinazione
Per oltre vent’anni è stato uno dei plessi scolastici più innovativi e creativi di Grotte. Ma anche gli altri plessi, è giusto sottolinearlo, non sono stati da meno. Ma gli altri, per fortuna, non hanno subito la stessa inspiegabile e pietosa sorte della scuola elementare “Leonardo Sciascia”.
Ubicata in via Padre Vinti, nella parte più alta del paese, la scuola – intitolata nel 1994 al grande scrittore di Racalmuto, con l’unanime consenso di tutto il Collegio dei Docenti – 12 anni fa venne chiusa per lavori di messa in sicurezza all’interno.
Completati i lavori i locali vengono dati in concessione per alcuni anni a diverse associazioni del paese, passaggio questo che meriterebbe una spiegazione da parte di chi lo ha permesso.
Poi il più assoluto abbandono. Uno scandaloso abbandono, con l’edificio oggetto più volte di atti vandalici e ridotto ad uno stato di degrado indescrivibile. Tutto ciò suona come un imperdonabile oltraggio alla storia di questa scuola, all’appassionato impegno degli insegnanti che vi hanno lavorato, ma soprattutto agli indelebili ricordi di centinaia e centinaia di bambini, oggi ormai adulti, che l’hanno frequentata, vivendo uno dei percorsi più significativi della loro formazione scolastica.
Nel difficile momento che stiamo vivendo, la scuola “Sciascia”, con i suoi ampi spazi all’interno e all’esterno, sarebbe l’edificio ideale per affrontare l’emergenza Covid. Dispone infatti di circa 15 aule, una sala mensa abbastanza capiente, una grande e invidiabile palestra coperta, e, sempre all’interno, tra gli altri spazi, di una cavea, in grado di ospitare circa 500 persone, teatro negli anni di tante iniziative.
Abbiamo appreso in questi giorni che esiste un progetto – che ha ottenuto un finanziamento di 2milioni di euro – per il recupero dell’edificio. Ma abbiamo anche appreso che, a riqualificazione compiuta, l’edificio non tornerà, come è giusto e logico che sia, alla scuola ma vi verrà realizzato un centro culturale polifunzionale. Una decisione, a dir poco, assurda e incomprensibile, alla quale bisogna, a nostro avviso, porre subito riparo. E spieghiamo sinteticamente il perché.
Dodici anni fa, quando la scuola Sciascia venne chiusa, “temporaneamente”, alunni e docenti furono trasferiti nei locali dell’ex scuola materna di via Annibale di Francia, e lì ancora oggi sono. Locali poco conciliabili con le esigenze didattiche di una scuola elementare. Assolutamente incomparabili con le grandi potenzialità dell’edificio di via Padre Vinti.
Pertanto, ci auguriamo che l’Amministrazione e il Consiglio comunale di Grotte facciano il possibile per evitare che venga cancellata la memoria storica di questa scuola, che deve, invece, essere riconsegnata ai suoi unici legittimi “proprietari”: alunni e docenti. Impedendo, così, che quello che 12 anni fa si profilava come un trasferimento provvisorio si trasformi in uno sfratto a vita. Bisogna evitare che tutto questo accada. E riteniamo che si possa fare cambiando la destinazione del progetto.
Su questa vicenda, comunque, ci riserviamo di ritornare, offrendo anche, sin da ora, il nostro spazio a chi ha qualcosa da dire.