Fondato a Racalmuto nel 1980

Dedicato alle pseudo leonesse dei social

Grotte, a proposito della campagna Screening anti-covid in tutte le scuole in programma domani

Valeria Iannuzzo

Interrompo il mio “silenzio stampa” nella speranza di riuscire a scuotere le coscienze delle pseudo leonesse dei social. Puntualizzo subito, che sebbene io non sia mai stata particolarmente attiva in questo genere di comunicazioni, ritengo che in un momento tanto speciale come quello che stiamo vivendo Facebook, Whatsapp, Instagram, Telegram siano mezzi indispensabili per alimentare il confronto, segnalare problemi, sottolineare difficoltà, scoprire incongruenze. Volendo misurare il flusso della comunicazione, anche in assenza di competenze statistiche, l’attività delle mamme sui social, in queste ultime settimane, ha seguito la stessa ascesa della curva epidemiologica: più i casi aumentavano più le chat brulicavano di commenti, consigli, pareri, esempi, studi tecnici, scientifici e sociali. Dopo i primi casi di Covid a Grotte, così, si ci è lanciati in una caccia agli untori.

“Nestore, il figlio di Achille, che è nella stessa classe di Persefone è positivo, ma è asintomatico e così ha contagiato Paride che ha contagiato suo nonno Aristofane che la scorsa settimana è morto di Covid all’età di 99 anni e 11 mesi. La famiglia si stava organizzando per una piccola festa, invece adesso gli devono fare il funerale”.

Ecco le cose sono andate più o meno così, per qualche settimana, mentre sommi esperti, virologi e comitati tecnici cercavano la soluzione al problema. “Tamponi per tutti” gridava qualcuno alla Cetto La Qualunque. E tutti addosso al Sindaco, che pressato dai dati e forse anche da tante mamme, con l’aumentare dei contagi ordinava la chiusura della scuola.

Dopo due settimane di Didattica a Distanza, partita alla velocità della luce, che sembra improvvisamente piacere a tutti i genitori e agli studenti, siamo di nuovo al capolinea. La paura prende il sopravvento ed ecco che le chat si infiammano: si fanno sondaggi pro e contro il rientro a scuola.

“La scuola non può riaprire, i casi stanno aumentando troppo velocemente e in ogni classe ci potrebbero essere potenziali untori”.
“Servono tamponi!”.

Arrivano i tamponi, generosamente concessi dall’onorevole Rosalba  Cimino, per cinquanta tra docenti e personale scolastico.

“Non bastano, almeno altre cento persone saranno escluse dallo screening. Dunque se la maestra Addolorata è positiva rischia di contagiare un’intera classe”.

E mentre tutti continuano a commentare l’incommentabile, ecco che il Sindaco Alfonso Provvidenza comunica che sabato 21 novembre tutti gli studenti di Grotte potranno sottoporsi al tampone. A questo punto ci saremmo aspettati un grande “Evviva”, accompagnato da un’onda umana tipo goal allo stadio. Eppure no, non è andata così. a giudicare almeno da alcuni commenti che emergono dalle chat. Ne deduciamo che è meglio non fare il test, rimanere a casa e continuare a frignare e a prendersela con il mondo intero per questo Covid malefico.

Ma stiamo scherzando? Ma a chi vogliamo prendere in giro? Il Covid c’è e dobbiamo fare in modo che venga isolato. Lo screening effettuato su tutta la popolazione scolastica ci permetterebbe veramente di capire in quante famiglie è arrivato il virus, quanti asintomatici ci sono tra i nostri studenti, quanti soggetti debbano essere posti in quarantena. Nessuno può, in questo momento, nascondere la testa sotto la sabbia, rifiutandosi di sapere se è positivo o no. Non si tratta solo di rispetto verso se stessi, ma soprattutto verso il prossimo. Stiamo parlando di un prossimo fatto di soggetti immunodepressi, di soggetti con gravi patologie, di anziani, di operatori sanitari sfiniti da interminabili ore di lavoro.

Dunque, care mamme, mettete da parte le vostre paure per un esame che “Non è niente di che”. A dirlo non sono io, ma una bimba di otto anni.

“Maestra, io in ospedale ne ho fatti due, quello rapido e quello molecolare”.

Domani, in piazza mercato a Grotte, a partire dalle ore 9:00, ci saranno quattro postazioni per lo screening di tutti gli studenti. Sono certa che le leonesse, quelle vere, saranno tutte presenti e accompagneranno i loro bimbi tenendoli fermamente per mano, dimostrando la loro coerenza.

 

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