Riflessioni. Se potessi spazzerei via con un getto di vapore tutto il marcio e cattivo che si insinua nelle nostre vite e cerca di trascinarci in un vortice senza sosta
Puntualizzo subito di non essere Crepet, né una sua discepola. Sono solo una che ama osservare, leggere e quando vuole anche ascoltare. Mi piace osservare la gente, ascoltarla oltre le parole, cercare di capire cosa c’è al di là dell’apparenza. Per me questo non è un gioco, ma un modo di essere. Sarà l’età, sarà la pragmaticità, saranno le contingenze, ma sento forte il bisogno di positività.
Se potessi spazzerei via con un getto di vapore tutto il marcio e cattivo che si insinua nelle nostre vite e cerca di trascinarci in un vortice senza sosta. Farei come faccio per le pulizie di casa straordinarie: indosserei una bella tuta comoda, le mie sneakers, una pinza tra i capelli e imbraccerei la mia fedele Vaporella. Cento gradi di forza vapore mi permetterebbero di neutralizzare non solo germi e batteri, ma anche negatività, marciume, livori e stupidità.
Dissolverei con un super getto i Renzi di turno, così da non fare traballare il Governo, impennare lo spread e vedere ritornare Conte a sorridere. Sì perché a me Conte piace quando sorride. Frantumerei senza pietà l’immagine delle ministre Bellanova e Bonetti, che in diretta nazionale con il loro silenzio hanno azzerato decenni di lotte per l’emancipazione femminile, mostrando al mondo intero la loro posizione subalterna, posate lì su quegli scranni, con le bocche serrate. Indubbiamente questa sarà l’immagine del 2021, oltre alle migliaia di morti per Covid, che noi donne vorremmo cancellare.
Niente balletti e alternanze politiche a livello nazionale, regionale e locale. Solo persone responsabili. Spazzerei via dalle cronache e dai giornali tutte le notizie di contagi, morti, incidenti e disgrazie varie. Niente numeri del Commissario per l’emergenza, ma solo estrazioni di lotterie e totocalcio. Cambierei anche i palinsesti televisivi, collocando nelle ore dei pasti principali programmi di intrattenimento presentati e condotti da gente non rifatta, capace di mostrare le proprie rughe, i propri difetti, le proprie debolezze.
Sceglierei contenuti leggeri, concerti di musica pop, partite della nazionale, zecchini d’oro a gogò. Farei ridere e sorridere la gente. Sì perché la gente ha bisogno di leggerezza, ha bisogno di vedere il bicchiere se non pieno, almeno mezzo pieno. La gente ha bisogno di vedere cose belle, di sentirsi bella.
Non è il momento di continuare a sottolineare gli errori, i disservizi, le carenze, oggi più che mai, urge amplificare le piccole note positive che a fatica cercano di emergere da un coro sempre più stonato. Da oggi, iniziamo tutti a dire solo cose belle. Dite alle vostre mamme, ai vostri figli, ai vostri, mariti, quanto li amate. Diteglielo con le parole, col sorriso sulle labbra, con le carezze, evitate di scrivere stronzate su Facebook, Twitter o Instagram, soprattutto se le vostre esternazioni sono rivolte a bimbi di pochi anni o genitori anziani, non solo perché nel primo caso non sanno ancora leggere ma anche perché difficilmente avranno dei profili social.
Amate col cuore e non con le parole. Impegnatevi nei fatti e non nelle sterili condivisioni. Di fumo in giro se ne vende troppo, siate concreti. Del resto la storia, micro o macro che si voglia, ricorda solo i grandi uomini, i grandi avvenimenti, i grandi eventi, i grandi amori. La mediocrità non fa notizia. Il fumo si dissolve presto.