Fondato a Racalmuto nel 1980

Racalmuto, un nuovo “cilio” per la Festa del Monte

Sarà dedicato agli emigrati Racalmutesi nel mondo. Un’iniziativa dell’associazione “Vivi Racalmuto”

Un nuovo “Cilio” per la festa della Madonna del Monte. Sarà dedicato a tutti i Racalmutesi nel mondo, a tutti gli emigrati che per un motivo o per un altro hanno dovuto lasciare il paese. Del resto, ai già presenti, il più grande e storicamente il più importante Cilio dei Borgesi, ai due dei “Cicirara” e degli “Ugliara”, uno nuovo che poteva unirsi alla sfilata durante la festa dedicata alla Madonna non poteva non essere quello dedicato a coloro che hanno lasciato il paese, ai tanti emigrati per lavoro.

L’emigrazione ha svuotato nel tempo Racalmuto e tanti paesi della Sicilia. E se fino a venti anni fa i contatti erano ancora intatti, con il venir meno di quella generazione di racalmutesi che se ne sono andati, il rapporto ha cominciato ad essere più distante. Così sono nate negli anni le tante iniziative di gemellaggio, per evitare il distacco totale con tante comunità dove vivono cittadini di Racalmuto. E perciò un Cilio che li rappresenti tutti, potrebbe essere l’occasione per far conoscere alle nuove generazioni (ai figli e ai nipoti di chi ha lasciato il paese) cos’è questo paese ormai grande per i pochi rimasti, e soprattutto cos’è stato in passato.

Giancarlo Matteliano, Giuseppe Agnello e Miriana Chiarelli

Con queste intenzioni nasce il “Cilio degli Emigrati”, grazie ad una idea di Giancarlo Matteliano dell’associazione “Vivi Racalmuto”, subito accolta da tanti che stanno aderendo all’iniziativa: Joe Curto, presidente della “Fratellanza Racalmutese” di Hamitlon e presidente del Comitato della festa che si svolge in Canada. E sempre ad Hamilton Luigi Agrò, la cui famiglia ha dato un grande contributo per la diffusione delle tradizioni ad Hamilton. E ancora Antonio Puma, in rappresentanza della comunità racalmutese in Inghilterra, Angelo Chiodo dell’Usef, l’Unione siciliana famiglie emigrati all’estero, e tanti altri.

Il cilio è una novità storica che darà nuovo impulso alla festa. I “ceri” o “cilii” sono l’espressione di un tempo, di un periodo storico. E se il passato ci consegna una comunità con tante corporazioni (i “ceri” o “cilii” erano dedicati alle attività lavorative più rappresentative: i proprietari terrieri, i commercianti di ceci e olio, i mugnai), questo nuovo rappresenterebbe una ferita sempre aperta, l’emigrazione. E ci lascia pure il messaggio dell’accoglienza come valore da tramandare alle future generazioni. Infatti anche commercianti, artigiani, professionisti e cittadini – tiene a precisare Matteliano – hanno accolto con entusiasmo quest’iniziativa, anche perché tutti hanno a cuore il rapporto con i tanti racalmutesi all’estero, e tutti sono concordi nel voler rafforzare questo rapporto attraverso un simbolo quale il Cilio, protagonista del momento più significativo di Racalmuto che è la festa dedicata alla compatrona.

Il nuovo cilio sarà realizzato su progetto dello scultore Giuseppe Agnello che sarà affiancato da Giulia Costumati, mentre la comunicazione visiva del progetto è affidata a Miriana Chiarelli.

L’obiettivo, ci spiegano ancora i promotori, è quello di inaugurarlo durante la festa del Monte del 2022, alla presenza di tanti emigrati.
“A breve – afferma Giancarlo Matteliano – lanceremo la campagna di raccolta fondi per la realizzazione del cero. E nonostante la pandemia, continuiamo a lavorare per coinvolgere tanti altre comunità del mondo dove ci sono cittadini di Racalmuto. Metteremo a disposizione un conto corrente e nello specifico comunicheremo le varie possibilità di adesione al progetto”.

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