L’INTERVISTA Conversazione con Giusy Sciacca che ha curato l’antologia “Siciliani per sempre“: ventiquattro racconti di autrici e autori nati in Sicilia o che hanno scelto di viverci sposandone lo spirito e l’identità: “Un viaggio che può trovare un album di storie ed emozioni tutte siciliane”. In libreria dal 25 febbraio
E’ in uscita “Siciliani per sempre”, un viaggio lungo l’isola a tre punte attraverso una narrazione inclusiva e corale. Ne parliamo con Giusy Sciacca, curatrice dell’antologia in libreria dal 25 febbraio…
Quando l’editore di Edizioni della Sera mi contattò lo scorso anno per propormi questo progetto mi colse di sorpresa, ma accettai con entusiasmo perché non ho mai fatto mistero della mia profonda passione per la Sicilia tout court. Al mio invito tutte le autrici e gli autori coinvolti hanno risposto con entusiasmo, forse proprio perché al di là di qualsiasi differenza, l’amore per la nostra Isola è un fattore comune imprescindibile. Poter coordinare autrici e autori siciliani in un volume corale che omaggia la nostra Isola è stata infatti un’esperienza sicuramente sfidante perché ha richiesto molto impegno, ma anche molto emozionante. Abbiamo narrato ogni angolo della nostra terra da Palermo a Siracusa, da Messina a Enna passando per Agrigento, gli Iblei e i Paesi Etnei e molti altri luoghi ancora con affetto profondo. I ventiquattro racconti sono ambientati nelle città e nelle province proprio perché volevamo che questo volume potesse rappresentare in maniera quanto più possibile inclusiva la multiformità della Sicilia. Ecco, è la multiformità il leitmotiv dell’antologia.
La Sicilia, diceva Sciascia, è una dimensione fantastica, difficile viverci senza immaginazione. Che è lo spirito, se vogliamo, di questo libro…
E quale luogo se non la Sicilia è quello ideale per immaginare? Musa ispiratrice per ricchezza e stratificazione culturale, la Sicilia è il mare grande immaginifico da cui poter attingere qualsiasi tipo di suggestione. Artisti di tutto il mondo si lasciano ispirare dalla Sicilia, noi ce l’abbiamo dentro per genetica. Basta guardarla, respirarla. Quindi sì, abbiamo immaginato tanto e i nostri racconti sono al tempo stesso un omaggio, un quadro e un invito per i siciliani e non a viaggiare con noi lungo tutta la Trinacria.
Un viaggio emozionale nel cuore dell’isola, nelle “cento Sicilie” di bufaliniana memoria…
…“Vero è che le Sicilie sono tante, non finiremo mai di contarle”, parole sacre e profondamente vere quelle del nostro amato Gesualdo Bufalino. La nostra Isola per la sua storia, per il patrimonio artistico, linguistico, enogastronomico è esempio di multiformità tangibile e al tempo stesso inafferrabile nel suo complesso.
Questo a significare che la Sicilia è un mondo da scoprire sempre, anche per chi pensa di conoscerla già. E a proposito di viaggio emozionale, il viaggio all’interno è anche letterario. La multiformità a cui accennavo è stata resa anche attraverso i generi letterari: dal fantastico allo storico, dall’introspettivo al racconto di formazione e molto altro ancora. Ogni singolo autore, con il suo timbro, ha narrato la Sicilia.
E come tanti, come gli autori del libro, anche Mario Venuti, che firma la prefazione, racconta il forte legame con questa terra…“Appartengo a questi luoghi come le navi appartengono al mare”, scrive nella prefazione, citando il testo della sua canzone “Anni selvaggi”…
Venuti è un cantautore siciliano di grande raffinatezza e come noi molto legato alle sue radici. Saper tradurre il senso di appartenenza attraverso le parole è stato uno degli obiettivi che “Siciliani per sempre” si è proposto e quando ho chiesto a Mario Venuti di scrivere per noi una prefazione si è subito messo a disposizione. Lo ringrazio ancora a nome di tutte le autrici e gli autori dell’antologia e dell’editore, perché ci ha donato una bellissima riflessione.
La Sicilia, anche stavolta, come metafora. Una terra da sempre al centro degli interessi di artisti, scrittori, poeti, viaggiatori. A chi è rivolta questa antologia edita dalle Edizioni della Sera?
“Siciliani per sempre” si rivolge a tutti, ad un pubblico trasversale affezionato e curioso. Dai siciliani che vivono in Sicilia a chi è costretto a sognarla da lontano, da chi ha avuto il piacere di visitarla e ne serba un bel ricordo a chi ha la curiosità di ammirarla con i propri occhi. La Sicilia in fondo è così, è un andare e tornare. Un viaggio che può trovare, già a partire dai racconti dell’antologia, un album di storie ed emozioni tutte siciliane.
Tu sei siciliana trapiantata a Roma, con quali occhi guardi la Sicilia?
Roma adesso, Milano fino a due anni fa. Ancora prima l’Emilia Romagna, il Trentino, la Germania. Eppure, io non ho mai lasciato la mia terra e vivo in un continuo andare e tornare. Trapiantata in un “altrove” che è il non-luogo dove molti siciliani come me, loro malgrado, abitano. La differenza sostanziale è proprio quella tra il significato di vivere e abitare. Conosco la mia terra, i suoi pregi e difetti, non l’ho mai guardata con gli occhi di una turista, ma con quelli di una figlia affezionata e fedele. Capace anche di perdonare e di accettarne le contraddizioni. Questo è la Sicilia, è anche una bellissima e una dannata contraddizione!
da www.stradadegliscrittori.com