Ha perso la testa per Arturo. Ecco come è andata.
Mio marito ha una nuova fiamma. È difficile da accettare, ma è così. Del resto non è la prima volta che capita, anzi, nel suo caso si tratta di una vera e propria recidiva. Me ne farò una ragione ancora una volta. Del resto, si sa, le relazioni non vanno sempre come vorremmo. Può capitare. A noi è capitato.
Sui social leggo post in cui si dice: “L’amore vero vince su tutto.”, “Il vero amore supera ogni avversità”. Sarà anche vero, in parte è vero, ma non del tutto. Del resto ne ero perfettamente consapevole, sapevo sin dal principio quali fossero le sue passioni. Ci sono uomini che amano le moto, altri le macchine, altri ancora il calcio, altri ancora il gioco d’azzardo.
Mio marito, invece, è un tipo che ama stare a casa, che ama cucinare le verdure, stare lunghi pomeriggi davanti al camino, vedere triller a ripetizione. E poi, dulcis in fundo, ama i cani. Ecco, l’ho detto. Ama tutti i cani, senza esclusione di razza, provenienza o paternità. Li ama ad un punto tale da non dormirci la notte.
La sua nuova fiamma? Arturo, un meticcio di due anni circa. Da qualche settimana lo ospitiamo nel nostro giardino, ovviamente contro il suo volere.
Arturo è un randagio, un cane che come tanti è stato abbandonato in strada senza un perché. Come tutti i randagi ha dovuto lottare per sopravvivere, sfidando la fame, la sete e la cattiveria umana. È vissuto per lungo tempo in uno dei tanti quartieri di Racalmuto, trovando mani amiche che lo nutrivano, dissetavano, accarezzavano. Ma è ovvio che i randagi non piacciono a tutti. È ovvio che non tutti sono stati educati alla cura e al rispetto degli animali. Così Arturo da bravo randagio di quartiere per difendere il suo territorio e i suoi tanti amici ha iniziato ad abbaiare a chi lo avvicinava in maniera furtiva, diffidente, prevenuta.
Nel giro di poche settimane, denuncia dopo denuncia, è stato creato un mostro. Ed ecco che per sottrarlo alla mano di qualche malintenzionato mio marito se lo è portato a casa. Non ci è voluto molto a fare scoccare la scintilla, dopo 24 ore mio marito aveva perso la testa per Arturo. Del resto non era difficile, perché Arturo è un gran giocherellone, un cane di una spiccata intelligenza e di incondizionato affetto.
Così, tutti i giorni, alle 16:00 in punto, mio marito mette il guinzaglio alla sua nuova fiamma e lo riporta nel suo quartiere per fargli riabbracciare i suoi amici. Ecco, anche in questo Arturo è speciale: in tempo di Covid è l’unico a poter abbracciare qualcuno senza violare le norme. Abbraccio dopo abbraccio, fatto il giro della circonvallazione, Arturo e mio marito ritornano a casa felici e contenti.
Ovviamente la loro storia non finirà con il celeberrimo “E vissero felici e contenti”, perché tra qualche settimana Arturo partirà con una staffetta per raggiungere un rifugio, in attesa di trovare una famiglia. Ma non finisce qua. Partito Arturo, con ogni probabilità arriverà Ettore, e poi Nestore ed ancora Nerone.
Insomma, la nostra è una famiglia ospitale, che cerca in ogni modo di salvare quanti più randagi da una brutta fine. La nostra, volendo essere precisi, è una grande famiglia, fatta di tanti volontari che ogni giorno si spendono per aiutare i randagi del paese.
Alessandra, Giusy, Lidia, Dafne, Erika, Salvina, Francesca, Rosalba, Mario sono alcuni dei volontari che operano a Racalmuto, che aiutano i cani in difficoltà e che lottano, sostenuti dall’amministrazione comunale, per sconfiggere il randagismo.
Non è facile essere volontari: bisogna rinunciare al proprio tempo libero, ai propri spazi, a volte anche alle proprie necessità. Ma alla fine, quando un randagio passa dalla strada al divano, ogni sacrificio viene dimenticato.
Ecco, in tempo di pandemia, quando tanti ragazzi non sanno cosa fare, come impiegare il proprio tempo, consapevoli di quanto ciascuno di loro desideri un cane, io consiglio una terapia economica, gratificante e indiscutibilmente utile: fate volontariato, prendetevi cura dei randagi del vostro quartiere, curate gli animali abbandonati. Abbiamo molto da imparare dagli animali, basta solo ascoltarli.