Poche note, poche parole, poche immagini regalano un concentrato di emozioni che solo l’arte, quella vera, sa regalare. ll grido di dolore, e di speranza, degli artisti fermi ormai da un anno.
In un silenzio quasi assordante, tra le mura di un teatro Pirandello completamente deserto, deserto da oltre un anno, Osvaldo lo Iacono lancia il suo grido di protesta sulle note de “L’italiano”, la canzone di Toto Cutugno.
L’inno all’italianità più cantato dagli italiani nel mondo dà voce, con le sue semplici parole, alle richieste che gli artisti agrigentini vogliono lanciare dopo mesi di agonia, per chiedere con gran forza la riapertura dei luoghi di spettacolo.
Osvaldo Lo Iacono, affermato musicista agrigentino, lo fa in maniera prorompente, incisiva, estasiante, attraverso le note della sua chitarra distorta, calcando il palcoscenico del teatro Pirandello, mai così deserto, mai così vuoto, mai così emotivamente dirompente.
Poche note, poche parole, poche immagini regalano un concentrato di emozioni che solo l’arte, quella vera, sa regalare.
Per raccontare “Lasciateci cantare”, il video realizzato con la regia di Giacomo Fattori, il montaggio di Alessandro Giuliana e le riprese di Antonino Albergamo, abbiamo incontrato Osvaldo, intrattenendoci in una piacevole e coinvolgente conversazione. Poche battute. Grandi emozioni.