L’ANNIVERSARIO, Anna Maria Sciascia, figlia dello scrittore, ha partecipato stamattina a Caltanissetta alla scopertura di una targa nella casa dove la famiglia Sciascia ha vissuto dal 1961 al 1967
“In questa casa siamo stati felici. Ho vissuto in tante case e questa è quella del mio cuore. Quando l’abbiamo venduta per trasferirci a Palermo ho pianto, da qui non volevo andare via. A Caltanissetta ho ricordi straordinari di tante altre persone cui sono rimasta legata”.
Si è commossa Anna Maria Sciascia, figlia del grande scrittore, tornando a Caltanissetta e in via Redentore, dove la famiglia di Leonardo Sciascia ha vissuto negli anni Sessanta. In una delle case dove abitarono, sempre nella stessa strada, nel quartiere di Santa Lucia, è stata collocata una targa che ricorda il passaggio dello scrittore da questo luogo negli anni in cui pubblicò, ed iniziò la sua popolarità, Il giorno della civetta.
In questa modesta palazzina, al numero civico 141, Sciascia ha vissuto, dal 1961 al 1967, con moglie e figlie – e spesso anche con le zie che venivano a trovarlo dal paese. .
“In questa casa visse Leonardo Sciascia. Molto attingendo al cenacolo culturale nisseno e molto dando alla città di Caltanissetta, la Società nissena. di Storia Patria e la Società Dante Alighieri posero nell’anno del centenario della nascita”, si legge nella targa commemorativa. Sciascia era molto conosciuto a Caltanissetta, grazie anche alla rivista “Galleria”, che dirigeva dal suo omonimo editore Salvatore Sciascia.
Presenti alla cerimonia Grazia Giammusso, vice sindaco della città, ed Enzo Sardo, assessore alla Cultura di Racalmuto, il paese dove Sciascia è nato e da dove mai si allontanò definitivamente, tornando sempre in campagna per scrivere i suoi libri. Anche quando, alla fine degli anni Sessanta, lasciò Caltanissetta per trasferirsi a Palermo, città dove continuò a vivere sentendosi sempre un turista.
Presenti, inoltre, Vito Catalano, nipote dello scrittore, Giuseppe Sciascia, figlio dell’editore che aprì a Sciascia le porte della sua casa editrice, lo scrittore nisseno Salvatore Falzone, i fotografi Lillo Miccichè e Pietro Tulumello, un gruppo di studenti, e Luigia Giardina. È lei che ha comprato da Sciascia, nel 1967, il secondo piano della casa.
Anna Maria Sciascia, accompagnata dal marito Nino Catalano, non nasconde la commozione mentre guarda i balconi della casa, le imposte verdi, la strada. Accanto a lei la cugina Mila Rossi. E Marisa Sedita, presidente della società “Dante Alighieri” e del parco letterario “Rosso Di San Secondo”, e Antonio Vitellaro e Vitalia Mosca della “Società Nissena di Storia Patria”, che hanno sottolineato l’importanza di questo ricordo “segno di riconoscimento e di riconoscenza da questa patria ideale per un grande letterato.