Omicron, il virus super veloce che vincerebbe in Formula Uno, mi ha mandato in tilt. Non vorrei essere al posto di chi in questo momento così difficile è chiamato a prendere decisioni importanti
Mi sono perso. Provate a farmi una domanda qualsiasi sulle misure anti Covid, aggiornate all’Epifania, e non saprei cosa rispondere. Stanno cambiando così spesso che non riesco più ad andarci dietro e a memorizzare il cosa fare e il come farlo, a che età bisogna farlo e se nel farlo si può andare a scuola con Dad al guinzaglio.
E io che sono vaccinato? Io che ho tre dosi col booster fresco fresco? Vale pure per me l’obbligo vaccinale previsto per gli over cinquanta col raddoppio delle dosi o avrò recapitato un premio per essermi obbligato da me stesso anticipando la norma sui dosati? Sono libero di circolare, di andare da una stanza all’altra di casa mia e anche in bagno la notte per sciogliere bisogni non rinviabili a situazioni migliori? Sono autorizzato ad abbracciare mia moglie che ha pure la terza dose o le debbo chiedere prima il tampone e poi il Super Green Pass con l’auto certificazione autenticata in carta uso bollo? Posso baciarla senza mascherina? Posso abbracciare un altro parente stretto? In che numero e a che ora? Il Pnrr dove lo scarico? La pizza la posso mangiare regolarmente? E la fila in negozio per gli sconti di fine anno? Il mio posto in ospedale lo troverò sempre?
Omicron, il virus super veloce che vincerebbe in Formula Uno, mi ha mandato in confusione. Non hai il tempo di assimilare le regole di un provvedimento che ne esce uno nuovo perché la situazione muta non più nel giro di qualche settimana ma ormai nel giro di poche ore con record di picchi di contagi che conviene non seguire più per non morire d’ansia oppure, come fanno i complottisti, considerare tutti i numeri, tutte le statistiche, tutti i dati delle ricerche e delle sperimentazioni scientifiche inventati dal Sistema Universale Unito che ci vuol spaventare. E con i nuovi contagi, duemila, diecimila, trentamila, duecentomila al giorno, occorre alzare e ispessire i muri, occorre ora obbligare gli over e qualcosa a farsi il vaccino perché il vaccino protegge, perché senza vaccino rischi di essere molto più esposto alle forme più gravi del contagio, perché senza il vaccino intasi così tanto i reparti Covid degli ospedali (oltre il 70 per cento di non vaccinati secondo i dati forniti dal regime sanitario) da costringere i vertici della sanità pubblica a occupare i reparti ordinari di altre specialità sottraendo il posto ai malati di altre patologie ai quali si rinviano pure gli interventi chirurgici a data da destinarsi.
Siamo in emergenza e occorrono misure di emergenza da aggiornare, se necessario, di minuto in minuto in una lotta estenuante che non fa dormire, che non dà tregua contro il virus e contro chi non crede al virus e alle misure antivirus e si mette di traverso: Mascherina No! Distanziamento No! Vaccino No! Under No! Limiti No! Obbligo No! Cure No! Dad No! Anzi Dad SÌ! Anzi Dad No! Anzi …
Non vorrei essere al posto di chi in questo momento così difficile è chiamato a prendere decisioni importanti che incidono fortemente sulla vita economica, sociale, culturale di tutti, perché è sempre più facile criticare tutto ciò che si fa o tutto ciò che non si fa per governare una barca che, dopo le feste, e con il freddo, naviga in un mare sempre più da codice rosso.
Mi sforzerò ancora una volta a studiare e ad assimilare le nuove urgenti misure – sforzandomi a dimenticare quelle già incorporate – per saper rispondere alle domande sulle novità dell’ultimo decreto e soprattutto per sostenere, nel mio piccolo, la traversata verso il più sicuro lido di primavera. La legge non ammette ignoranza e ignoranti come me.
E se ci sarà bisogno della quarta e della quinta e della sesta dose di vaccino sono già pronto a fare la mia parte per aggiornare la protezione del mio indispensabile e già inoculato corpo e avere un salvagente adatto alle nuove condizioni del mare.
Buona fortuna a tutti noi. E buon viaggio.