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Grotte, quando la scuola educa alla diversità

Al  “Roncalli”  la “Giornata dei calzini spaiati”. Accettare presto e meglio non solo la propria diversità e unicità, ma anche quella dei propri pari.

Se i nostri vicini di casa, un po’ di anni fa, avessero visto in bella mostra questa immagine sui nostri balconi, chissà cosa avrebbero pensato. Possiamo comunque immaginarlo, sintetizzandolo nella sicilianissima espressione “Chissi u n’annu versu”. Ecco perché le nostre mamme si ostinavano a sistemare nuovamente il bucato tutte le volte che lo avevamo steso noi.

Per stendere il bucato, infatti, c’erano regole ben precise da seguire. Per esempio i colorati andavano con i colorati, le maglie con le maglie, l’intimo sempre nelle retrovie, i bianchi mai direttamente al sole. Insomma stendere il bucato era una fatica, bisognava seguire dei protocolli rigidi e noiosi, col rischio sempre in agguato di non superare l’esame della mamma. E comunque, una volta su tre venivamo bollati: per quanta cura e attenzione ci si potesse mettere, pur rispettando l’intero protocollo, alla fine c’era un calzino che ci fregava. Quel benedetto calzino mancava sempre all’appello, andando ad alimentare, una volta asciutto, la pila di calzini spaiati riposta in fondo al cassetto. Nessuno avrebbe mai pensato di indossarli spaiati, tanto da meritare col tempo di finire in discarica.

Oggi però tutto è diverso: spaiato è bello. Colorato è bello. Diverso è ancora più bello. Vedere tanti piccoli calzini colorati, tutti spaiati mette allegria, gioia, buon umore.

Ecco perché, il 4 febbraio, la Giornata dei Calzini Spaiati, è anche la giornata dell’allegria, un’allegria che si propaga attraverso i colori, le differenze, le unicità dei volti, delle voci, dei pensieri dei bambini.

Iniziare la giornata scolastica stendendo una pila di calzini non è affatto noioso, anzi è divertentissimo. La lunga fila di calzini spaiati regala le stesse emozioni di un arcobaleno, creato calzino dopo calzino dalle mani dei bambini.

“I calzini che i bambini, nei giorni scorsi, hanno portato a scuola– spiega Patrizia Zagarella, docente di sostegno – erano perfettamente appaiati. Indubbiamente erano belli, ma lo sono diventati ancora di più quando sono finiti in una lavatrice speciale, che durante la centrifuga li ha spaiati tutti. Difficile per ogni bambino poter estrarre dal cestello due calzini uguali. Ma va bene così. Questo era ciò che volevamo. Dal cestello della nostra lavatrice, che durante la centrifuga girava intorno a se stesso come il pianeta Terra, sono venute fuori delle coppie di calzini allegre e speciali, un po’ come i nostri bambini, tutti diversi anche se tutti uguali.”

È così che ai più piccoli può essere spiegata la diversità. È così che vogliamo sensibilizzare i nostri studenti alla diversità, lanciando loro un messaggio di solidarietà e inclusione. I calzini spaiati fanno capire ai bambini che essere diversi non vuol dire essere sbagliati, brutti, inadeguati. Essere diversi vuol dire essere speciali.

La scuola, oggi nella Giornata dei Calzini spaiati, e in tutti gli altri giorni, attraverso il gioco, il canto, la cronaca, la lettura, la riflessione educa i propri studenti alla diversità.

E se poi il quattro febbraio è permesso andare a scuola con i calzini spaiati, tutto diventa ancora più divertente. Pensate che quest’idea è piaciuta così tanto che un bambino ha proposto di poter andare a scuola con le scarpe spaiate. Non è stato facile fargli comprendere che non era possibile, perché ai bambini la diversità piace. Rigidi e imbrigliati dietro tante, troppe regole, i nostri studenti hanno bisogno di sentirsi non omologati. Hanno bisogno di sentirsi diversi, unici, speciali. Hanno bisogno di non essere giudicati.

E nella Giornata dei Calzini Spaiati ricordiamo che crescere in un ambiente privo di pregiudizi e classificazioni permetterà ai nostri studenti di accettare presto e meglio non solo la propria diversità e unicità, ma anche quella dei propri pari.

 

 

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