Progetto “PretenDiamo Legalità”. Incontro degli studenti di Grotte e Comitini con il Dott. Francesco Sammartino, Dirigente Capo del Commissariato di Canicattì
Se gli studenti del “Roncalli” di Grotte e Comitini potessero dare un voto che va da 1 a 10 alla lectio magistralis tenuta stamattina dal dottor Francesco Sammartino, dirigente capo del commissariato di Canicattì, senza alcun dubbio darebbero un 10, anzi 10 e lode.
È vero le valutazioni numeriche sono state bandite dal nostro sistema di valutazione, ma i nostri ragazzi spesso esprimono il loro indice di gradimento, in maniera del tutto informale. Come? Attraverso la loro attenzione, innanzitutto, con una valanga di domande, con applausi spontanei, con un interesse che difficilmente mostrano nell’affrontare le attività didattiche curriculari.
Che gli argomenti proposti siano stati interessanti non c’è, dunque, alcun dubbio, ma sappiamo bene, da addetti ai lavori, che questo non basta. Per coinvolgere i ragazzi ci vuole altro: carisma, spontaneità, competenza e soprattutto capacità di porsi in situazione comunicativa sul loro stesso piano.
Così parlare di legalità diventa più facile, comprenderne i concetti meno complicato soprattutto se a farlo è il Comandante Sammartino.
“PretenDiamo Legalità – spiega la Preside Antonina Ausilia Uttilla, dirigente dell’Istituto Roncalli di Grotte e Comitini– è un progetto della Polizia di Stato, svolto in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, finalizzato all’educazione alla legalità. Il nostro Istituto partecipa alla quinta edizione di questo progetto con diversi elaborati realizzati dagli studenti delle classi quarte della scuola primaria e seconde della scuola secondaria di primo grado. Ci è sembrato particolarmente interessante focalizzare l’attenzione dei nostri studenti non solo sui temi proposti dal bando, ma anche sul titolo stesso del progetto che vede l’unione di due azioni importantissime per il vivere sociale: il pretendere legalità e il dare legalità. Si tratta di una sorta di unione che ci permette di vivere in maniera armoniosa la nostra realtà sociale, una realtà in cui abbiamo bisogno di fare ognuno la nostra parte. Diventa quindi importante pretendere e dare allo stesso tempo, o meglio prima dare e poi pretendere. Ma forse, la cosa più importante è avere sempre questa bellissima relazione con chi ci sta accanto, che non è soltanto il familiare, il compagno di classe, o il nostro migliore amico, ma è chiunque si interfacci con noi”.
Ed ecco perché, il commissario Sammartino ha incontrato gli alunni del Roncalli, per stimolare la loro riflessione sull’importanza della legalità e del rispetto delle regole nella vita di tutti i giorni che passa, necessariamente, attraverso la partecipazione attiva e consapevole di tutti i cittadini, ai quali si chiede di essere protagonisti nella realtà sociale.
“La mia libertà – ha detto il Commissario Sammartino, rivolgendosi ai ragazzi – finisce dove comincia la vostra. Ciascuno di noi ha diritto alla libertà di espressione, di opinione, ma non dobbiamo mai dimenticarci che la nostra libertà non deve in alcun modo limitare quella altrui, ledere i diritti degli altri”.
Un concetto importante, sancito dall’articolo 11 della Costituzione e rinforzato da una celebre frase di Martin Luther King, noto ai più, ma che si è fortemente impresso nella memoria dei ragazzi perché accostato ai fatti dello scorso ottobre quando i No Green pass e No Vax hanno cercato di bloccare il porto di Trieste.
“Bloccare un porto, come quello di Trieste, – ha sottolineato il Dottor Sammartino – vuol dire bloccare l’arrivo di merci di prima necessità come farmaci salvavita per bambini gravemente malati. Dunque la libertà di manifestare contro l’obbligo del green pass non può ledere il diritto alla salute di altre persone”.
Tanti, tantissimi i temi trattati, tutti vicini ai ragazzi, sempre perfettamente mediati e contestualizzati: bullismo, cyberbullismo, utilizzo e spaccio di sostanze stupefacenti.
Muovendosi tra i ragazzi, il Commissario Sammartino, attraverso la prossimità fisica e la concessione di aspetti della sua vita privata, ha saputo coinvolgere in un’interessantissima conversazione anche i più timidi.
“Quando avete un problema – ha raccomandato ai ragazzi – qualunque esso sia parlatene sempre con i vostri insegnanti, con i vostri genitori, con un adulto. Sappiate che ci sarà sempre qualcuno disposto ad ascoltarvi. Denunciate ogni atto di violenza subito o di cui siete spettatori”.
E tra gli strumenti forniti ai ragazzi per denunciare, anche in forma anonima forme di violenza, è stata presentata Youpol, l’app realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo, estesa anche ai reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche.
“Quello avuto con i ragazzi è un momento di confronto che la Polizia di Stato sta affrontando in un momento fortemente problematico, quello della pandemia, che speriamo stia veramente per finire. Certo, i pericoli a cui vanno incontro i giovani sono tantissimi. Noi siamo qua per questo – ha sottolineato Il Commissario Sammartino – per dimostrare ai più piccoli che la Polizia di Stato è sempre dalla loro parte. Durante questo incontro abbiamo cercato di spiegare quali sono i principi della legalità, quanto sia necessario rispettare le regole, come si può contrastare il bullismo e il cyberbullismo, quale sia il compito della polizia di prossimità. Abbiamo cercato di dare un messaggio positivo ai giovani studenti per far capire che le istituzioni sono dalla loro parte. Credo che la scuola in questo processo abbia un ruolo fondamentale. Capisco che non è facile, ma sono certo che se i docenti riescono a far comprendere che le regole vanno rispettate, regole intese nel senso più ampio del termine, anche le famiglie ne trarranno vantaggio, perché se a scuola i ragazzi imparano che le regole vanno rispettate anche a casa le dovranno rispettare”.