Storie. Angela Lattanzi. Fu grazie a lei che durante la seconda guerra mondiale furono salvati i libri della Biblioteca Nazionale di Palermo e ricostruite tutte le biblioteche siciliane che erano state danneggiate dai bombardamenti
Oggi la nostra storia, in un momento particolare funestato dalla guerra in Ucraina che semina morte e distruzione, è dedicata ad una donna che ha vissuto un’altra guerra rendendosi protagonista di una memorabile azione.
Lei è Angela Lattanzi e durante la seconda guerra mondiale riuscì a mettere in salvo l’inestimabile patrimonio letterario e documentale della Biblioteca Nazionale di Palermo (oggi Biblioteca Centrale) della quale era direttrice, trasferendolo, di nascosto, a Polizzi Generosa. Alla fine del conflitto, lo riportò al proprio posto e riaprì al pubblico la biblioteca.
Successivamente, in qualità di Soprintendente alle biblioteche della Sicilia, si impegnò nella ricostruzione di tutte le biblioteche siciliane che erano state danneggiate dai bombardamenti, come la Fardelliana di Trapani, la Lucchesiana di Agrigento, la Luciniana di Termini Imerese…
Angela Lattanzi era nata nel 1901 ad Alessandria d’Egitto da genitori italiani. Già all’età di dieci anni parlava perfettamente l’italiano, l’arabo, il francese e il greco moderno. In seguito imparò l’inglese ed il tedesco. Amava la musica e sin da ragazzina si esibiva in concerti.
Rientrata in Italia frequentò l’Università a Roma e il Conservatorio di Santa Cecilia. Nel 1926 si laureò in Lettere antiche e si diplomò in violoncello. Nel 1934 divenne bibliotecaria presso la Biblioteca Casanatense dove le fu affidato il catalogo degli incunaboli e delle cinquecentine.
Iniziò così la sua passione per i libri antichi ed i codici manoscritti. Nel 1937, in seguito al suo secondo matrimonio con Antonio Daneu, si trasferì a Palermo e quando scoppiò la guerra prese il posto del direttore della Biblioteca Centrale che era stato inviato al fronte.
Angela Lattanzi nella sua carriera oltre agli studi specifici si preoccupava di promuovere e rendere migliore ed efficiente il servizio bibliotecario, con, ad esempio, la creazione di sezioni specifiche per ragazzi e ragazze, con l’allestimento di biblioteche ospedaliere e con la creazione dei “bibliobus” che erano dei furgoni con libri che raggiungevano i centri della Sicilia sprovvisti di una biblioteca comunale.
Per chi volesse approfondire la sua biografia, può leggere il profilo curato da Alessandra Lavagnino in “Siciliane” dizionario biografico a cura di Marinella Fiume.
E’ tempo di sottrarre all’oblio questa importante figura femminile “donna versatile, esperta di lingue antiche, musicista eccellente, studiosa di miniature e codici antichi ma soprattutto grande bibliotecaria che mise concretamente in salvo il patrimonio culturale italiano, per consegnarlo nelle mani delle future generazioni”.