Mi trovo perfettamente d’accordo col ministro e anche io voglio collaborare per “una scuola più affettuosa”
Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, durante l’Oxfam Festival a Firenze, si è rivolto agli studenti chiedendo collaborazione per avviare una riforma della scuola “ma in termini affettuosi”. Lo scopo principale è quello di consegnare alle future generazioni di studenti una scuola, appunto, più “affettuosa”.
Io mi trovo perfettamente d’accordo col ministro e anche io voglio collaborare per attuare questa riforma.
“Buongiorno, preessoré, che ci fa davanti alla porta della classe?”
“Nel rispetto delle richieste del ministro, che chiede una scuola più affettuosa, prima di entrare in classe avevo pensato di darvi una affettuosa pacca sulle spalle e sussurrarvi parole di conforto e di incoraggiamento”.
“Avà, preessoré!”
“Preferite un abbraccio e un bacino in fronte?”
“La pacca sulle spalle va benissimo”.
“Anche le interrogazioni saranno più affettuose”.
“Ah, bene, questa cosa ci piace”.
“Mario Bianchi, luce dei miei occhi, gioia del mio cuore, ricordi qualcosa, qualcosina di Ugo Foscolo? Vuoi che ti apra il libro? Vuoi leggere gli appunti? Vuoi che ti suggerisca qualcosa? Non ricordi nulla? O mio smemorato fanciullo, no, no, non piangere, non fa nulla, quando potrai, quando vorrai, mi ripeterai qualcosina. Va bene anche la data di nascita”.
“Va beh, preessoré, però così è esagerato”.
“Anche le eventuali note disciplinari saranno più affettuose”.
“Cioè?”
“Lo studente Luca Rossi viene affettuosamente ammonito per aver dato fuoco alla porta del bagno, se tale nota dovesse arrecare un trauma psicologico al novello piromane provvederemo a scusarci e a fornire noi stessi un nuovo accendino”.
“Preessoré”
“Eh”
“Lei comunque le proposte dei ministri le prende troppo sul serio”.
“Avete ragione, o mie tenere polpettine, anche perché ogni ministro dice la sua. Magari il prossimo vorrà una scuola più severa e magari anche il ripristino delle pene corporali. Sarebbe meraviglioso!”