Si manifesta nella sua essenza tra i mesi di maggio e luglio
Oggi parleremo di una tipologia di genitore che si manifesta nella sua essenza tra i mesi di maggio e luglio: il genitore del maturando.
Egli osserva il fragile e indifeso pargoletto mentre compie una azione eroica e sublime: studiare! E ne sospira e se ne affligge, perché teme possa soffrire, patire, logorarsi, consumarsi sulle pagine, sulle dispense e sugli appunti.
Di tanto in tanto corre a detergere i sudori, prepara impacchi rinfrescanti e tisane rilassanti. Ai suoi occhi la scuola frequentata dal fanciullo è una orribile caserma e i docenti perfidi e crudeli marescialli che ne hanno risucchiato l’energia vitale.
L’ Esame di Stato è una chiamata al fronte, in prima linea, senza scudi né armature. O poveri figli votati al sacrificio! Torneranno? Sopravviveranno? Verranno sbranati da una commissione di famelici lupi pronti ad azzannarli con complicatissime domande tipo “le cause della Prima guerra mondiale” o “il pessimismo di Leopardi”? Non sarebbe più umano chiedere un argomentuccio a piacere, fargli scegliere democraticamente il voto finale e rimandarli sani e salvi tra le braccia materne e paterne?
Non c’è senso di giustizia né di pietà