Come sarebbe bello vivere in un paese più decoroso
Sono sempre più numerose le città italiane che scelgono di adottare una roadmap per la riconversione green del proprio tessuto urbano. Di cosa stiamo parlando?
Per dirla con parole semplici, anzi semplicissime, si tratta di città che puntano sulla qualità urbanistica e architettonica, garantiscono un’adeguata dotazione di infrastrutture verdi, assicurano una buona qualità dell’aria, rendono più sostenibile la mobilità urbana, riducono i consumi di energia, adottano misure per l’adattamento al cambiamento climatico e molto altro ancora.
Grenoble è la città della Francia, scelta tra 18 città europee che meglio incarnano il progetto urbano europeo nel 2022, a cui la Commissione Europea ha assegnato il riconoscimento di Capitale Verde Europea. Precisiamo che questo importantissimo riconoscimento viene conferito ogni anno alle città con più di 100.000 abitanti che dimostrano un forte impegno nella transizione sociale ed ambientale.
Anche Racalmuto in un futuro molto prossimo potrebbe concorrere per aggiudicarsi un premio tanto importante non fosse altro per la molteplicità di aree e infrastrutture verdi di cui in questi ultimi mesi si è ampiamente dotata. Si tratta di spazi pensati, razionalmente studiati, per garantire lo sviluppo, la crescita e la naturale sopravvivenza di vegetazione autoctona di impianto spontaneo, fortemente resistente non solo alla siccità e alla calura estiva, ma anche alle temperature rigide di questi ultimi giorni. Un progetto a costo zero, che si caratterizza per il raggiungimento di eccellenti standard di efficienza, sta alla base della nuova immagine del paese, forse il più green della provincia. Sono diversi, infatti, i comuni che dovendo fare i conti con l’esiguità dei bilanci e la carenza di manodopera si avviano a ripetere o stanno ripetendo questa sensazionale esperienza nel tentativo di contendersi e aggiudicarsi l’agognato premio.
Assicuriamo a tutte le amministrazioni che il progetto è a costo zero, che cammina da solo sulle sue gambe, e che con buona probabilità potrebbe ottenere l’approvazione delle associazioni ambientaliste del territorio.
Per chi volesse concorrere al premio, l’idea potrebbe essere quella di consorziare il proprio comune aderendo al progetto del Comune capofila, in modo da poter garantire il numero legale minimo dei centomila abitanti, quale criterio indispensabile per poter concorrere a livello europeo.
Se tutto questo a breve non dovesse realizzarsi, potremmo sempre ritenerci fortunati e godere dei benefici di vivere circondati da cotanta natura.
Consapevoli che l’attuazione di tutte le linee guida indispensabili per rendere Racalmuto un paese sostenibile sia cosa al momento molto improbabile, per la cura del “verde pubblico” ci affidiamo alla Madonna del Monte, che di grazie a Racalmuto ne ha già fatte tante, e magari in via del tutto eccezionale potrebbe provvedere ad estirpare le innumerevoli erbacce cresciute in ogni angolo del paese, anche se mancano ancora diversi mesi ai tanto attesi festeggiamenti.
Certa che ancora una volta potrei essere tacciata di fare demagogia, assicuro anticipatamente che al momento non c’è tra i miei progetti quello di candidarmi alle amministrative del 2024: il giro di poltrone non mi è mai piaciuto. Lascio ad altri il privilegio di contendersele. A me piacerebbe soltanto vivere in un paese un pochetto più decoroso. Punto.