Nella Bologna di Lucio Dalla
Bologna da vivere, la Bologna che ha cantato Lucio Dalla. Dentro le sue canzoni leggi la sua città che da oltre un anno mi accoglie con calore e tenerezza facendomi sentire a casa e protetto.
E non puoi fare a meno di attraversare vie, piazze, vicoli, angoli, che sono stati il respiro di Lucio Dalla. Cammini e ti risuonano le sue canzoni e canti in silenzio i suoi componimenti mentre intorno la vita scorre, si affolla di gente che va a lavoro, di ragazzi che frequentano la più antica università d’Europa, mentre i turisti si piazzano ai piedi delle torri degli Asinelli o in mezzo a piazza Maggiore a scattare foto ricordo.
E tu inspiri ed espiri, profondamente, gustandoti ogni istante, anche sedendo sulla sua panchina in piazza Cavour, dove è stata collocata in eterno la sua statua con lo sguardo compiaciuto e il clarinetto in mano mentre guarda in direzione della sua casa natia. Perché Dalla, ho scoperto, non ha cantato Piazza Maggiore.
La sua Piazza Grande è proprio qui, dove è nato, dove ha trascorso la sua infanzia, dove sono seduto assieme a lui a scambiare quattro chiacchiere sulla poesia, sulla musica, sull’arte, sulla creatività, sulla vita, su Bologna, la sua ispirazione.
“Dormo sull’erba e ho molti amici intorno a me
Gli innamorati in Piazza Grande
A modo mio avrei bisogno di carezze anch’io …”