Il progetto punta alla riqualificazione urbana delle periferie dei comuni dell’area interna di Ficuzza e della Valle del Sosio
Lunedì 13 Marzo si riuniranno i sindaci di Bisacquino, Campofiorito, Chiusa Sclafani, Corleone, Mezzojuso, Palazzo Adriano, Prizzi e Roccamena per avviare le attività del progetto “I ART: Il polo diffuso per la riqualificazione urbana delle periferie dei comuni dell’area interna di Ficuzza e della Valle del Sosio” finanziato per un importo di € 1.211.279,56 nell’ambito del Bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle Città Metropolitane, dei Comuni capoluogo di provincia e della città di Aosta, pubblicato sulla GURI n. 127 del 1/6/2016 e del quale sono direttore generale artistico il dott. Lucio Tambuzzzo e direttore tecnico, amministrativo e finanziario il prof. arch. Olindo Terrana.
Le finalità del progetto mirano alla riqualificazione urbana delle periferie dei comuni aderenti e alla loro messa in rete, al miglioramento della qualità del decoro urbano, al potenziamento delle prestazioni e dei servizi di scala urbana tra i quali lo sviluppo di pratiche del terzo settore per l’inclusione sociale, all’adeguamento delle infrastrutture destinate ad attività e servizi sociali e culturali, educativi e didattici.
I principali risultati attesi sono: la maggiore centralità delle periferie urbane dei comuni aderenti, la messa in rete delle periferie e la strutturazione di forum per la formulazione di adeguate politiche di sviluppo e valorizzazione, la migliore attrattività delle periferie, grazie ai Centri Culturali Polivalenti (CCP) e alle azioni di Urban Art, il recupero delle strutture edilizie esistenti nelle periferie e la loro rifunzionalizzazione con attività di servizi culturali, turistici, didattici e sociali.
Le Attività del progetto prevedono: la realizzazione e messa in rete di Centri Culturali Polivalenti (CCP) e la creazione di servizi sociali e culturali, ricreativi e didattici, ivi compresi la realizzazione di due interventi infrastrutturali a Bisacquino e Mezzojuso e la realizzazione e messa in rete dei CCP con due importanti attività “IART Noma”, che sarà realizzata da PIF, e la mostra permanente “Memoriam Iudicorum” nel comune di Corleone; la creazione di una rete cultura per le periferie; attività di orientamento e laboratori per giovani disoccupati; la realizzazione di interventi di Arte Urbana; azioni di comunicazione e di marketing culturale.
I due interventi infrastrutturali prevedono a Bisacquino la “Sistemazione dell’area a verde contigua ai locali dell’ex Convento dei Frati Cappuccini, già recuperato e divenuto “Museo Civico” e a Mezzojuso i “Lavori di manutenzione finalizzati al ripristino della funzionalità degli impianti tecnologici esistenti propedeutici all’agibilità per pubblici spettacoli della sala multimediale e locali annessi del Castello Comunale”.
I Centri Culturali Polivalenti CCP saranno realizzati nelle location dell’Ex Convento dei Frati Cappuccini a Bisacquino, nell’edificio del Serbatoio idrico Scorciavacche di Campofiorito, nel Monastero della Badia di Chiusa Sclafani, nel Complesso monumentale S. Ludovico di Corleone, nel Castello comunale di Mezzojuso, nell’Edificio comunale di via Salita Casina Reale di Palazzo Adriano, nel Palazzo della Commenda di Magione di Prizzi e nell’Edificio comunale di via Vittorio Emanuele di Roccamena.
I CPC saranno forniti di attrezzature e contenuti multimediali che consentiranno la fruizione di ambienti dedicati alla narrazione delle identità territoriali e del suo patrimonio naturalistico e culturale (materiale e immateriale). I CCP rappresenteranno anche centri di fruizione culturale, centri di incubazione e aggregazione di start up giovanili, punti di riferimento per le realtà associative e orientamento alle visite turistiche nel territorio.
In ogni CCP si fruirà: dei sistemi Multimediali gestiti in rete centralmente da un unico server, che garantiranno un’esperienza educativa e informativa in cui sarà possibile essere proiettati nella storia, nel paesaggio e nelle tradizioni di ognuno dei territori coinvolti; di un Network Digitale quale modello innovativo di gestione per eco-sostenibilità, prestazioni ed estendibilità e che consentirà la fruizione di videoconferenze in tempo reale, l’organizzazione di e-training grazie a corsi di formazione online e tanto altro; dell’Area Immersiva attraverso un mix di elementi narrativi che scaturiranno dalle ricerche storico antropologiche, finalizzate a inventariare puntualmente il patrimonio culturale e naturalistico del territorio, che rappresenteranno il nucleo di un viaggio multimediale esperienziale nel sistema complesso delle identità locali attraverso un racconto sensoriale dove l’utente può viaggiare nel tempo “toccando” i momenti della storia del luogo, azionando la narrazione multimediale sui grandi schermi. I CPC, inoltre, avranno spazi dedicati ad attività didattiche e formative e potranno essere utilizzati come centri per mostre multimediali e attività artistiche e culturali.
Gli interventi di arte urbana per la riqualificazione delle periferie prevedono il coinvolgimento di alcuni tra i più grandi artisti contemporanei al mondo nelle discipline di street art, arte urbana e creatività in realtà aumentata, oltre che altri artisti residenti, che lavoreranno nei comuni coinvolti. Ogni artista creerà almeno 4 opere d’arte urbana negli spazi individuati dal progetto per riqualificare il sistema periferico dei comuni creando un itinerario artistico culturale unico al mondo.
Le opere di arte urbana saranno di due categorie Street art e arte urbana, attraverso cui noti artisti lavoreranno fisicamente in loco producendo opere tangibili realizzate sulle facciate o negli spazi esterni di edifici e ambiti urbani, e Arte urbana a realtà aumentata, attraverso cui noti artisti e digital artist di caratura internazionale, lavoreranno in remoto per la realizzazione di opere creative fruibili in realtà aumentata, relative agli spazi prescelti che saranno in grado di creare un dialogo dinamico fra il visitatore e i contesti urbani.
Gli artisti realizzeranno le loro opere sulla base delle ricerche storico antropologiche condotte in una fase iniziale del progetto, finalizzate a individuare il patrimonio immateriale dei borghi aderenti e le principali risorse identitarie. Realizzeranno, pertanto, opere fortemente comunicative e coinvolgenti, in grado di suscitare emozioni che possano connettere il visitatore allo spazio urbano e ai valori peculiari dei contesti. Con tale lavoro gli artisti creeranno un percorso di rilettura delle periferie dei comuni coinvolti, che diventeranno spazi di comunicazione e conoscenza delle più alte forme identitarie del territorio e del loro patrimonio immateriale.
In tal modo il progetto artistico “I ART” lancerà la rete dei “Borghi immateriali”, grazie ad itinerari artistici diffusi in tutti i borghi, che riproporranno il patrimonio immateriale dei comuni aderenti attraverso grandi opere di arte urbana. Al contempo tali comuni rilanceranno e sosterranno l’idea di un modello di sviluppo orientato verso la valorizzazione delle identità territoriali, dal punto di vista produttivo, culturale, turistico, delle politiche energetiche e di mobilità sostenibile, richiamando nuove forme di turismo attratte dall’arte urbana, ma anche da nuove forme innovative di espressione, ricreando un’esperienza ricca di connessioni con l’identità locale e dinamica nel tempo.
Per il dott. Tommano Di Giorgio, sindaco del Comune di Bisacquino capofila del progetto, “l’avvio delle attività, dopo i lunghi tempi di attesa, costituisce fattore rilevante per la riqualificazione urbana dei comuni del partenariato. Individuare caratteri e qualità dei territori e inserirli in un circuito di riqualificazione artistica internazionale è determinante per iniziare a far affrancare i nostri comuni dalla perifericità e farli rientrare in un circuito che offre maggiori servizi culturali e per il tempo libero e nuove opportunità per un turismo culturale fondato sulle idee forza del territorio di Ficuzza e della Valle del Sosio ricco di notevole valenze culturali e naturali, ma anche di produzioni agricole ed agroalimentari di eccellenza, associati ad un ambiente naturale non contaminato e propenso ad aprirsi alle nuove opportunità della Programmazione dell’UE, dello Stato e della Regione Sicilia”.