La gemma, affidata alle cure degli studenti, aiuterà a formare un grande bosco diffuso della legalità. Foto di Maria Rita Grassagliata
Anche gli studenti di Comitini hanno voluto fare la propria parte per contrastare i cambiamenti climatici, aderendo a “Un albero per il futuro”, il progetto promosso dal Ministero della Transizione Ecologica in collaborazione con i Carabinieri della Biodiversità. Il loro impegno si è concretizzato nella messa a dimora di una gemma del famoso Ficus, che cresce nei pressi della casa del giudice Giovanni Falcone, assassinato dalla mafia nel 1992. L’albero di Giovanni Falcone è diventato nel tempo il simbolo dell’impegno verso lo Stato e la lotta alle mafie.
La gemma affidata alle cure degli studenti del Plesso Ciranni, aiuterà a formare un grande bosco diffuso della legalità.
Un piccolo gesto quello fatto dagli studenti di Comitini, ma indispensabile per avviare una rivoluzione verde, che vede ciascuno di noi impegnato nella cura dell’ambiente, modificando il proprio stile di vita.
Il progetto “Un albero per il futuro”, avviato nel 2020, si propone di avvicinare gli studenti alle tematiche ambientali. L’obiettivo è quello di ridurre il riscaldamento globale attraverso la messa a dimora di migliaia di piantine di specie autoctone. La dorsale verde che inizia, a distanza di un paio di anni, a delinearsi su tutto il territorio italiano, rappresenta un esempio virtuoso di gestione della biodiversità e del “verde”.
Tanti piccoli alberi stanno così crescendo insieme ai nostri studenti in tutta Italia, e vederli crescere ripaga l’impegno di tutti con un risparmio di anidride carbonica nell’aria e una riduzione dell’inquinamento atmosferico.
La messa a dimora della gemma di Falcone riveste pertanto un duplice valore: mentre da un lato ha attivato il circolo virtuoso per il futuro del nostro pianeta e per la nostra salute, dall’altro concorre a sensibilizzare i ragazzi al tema dell’impegno sociale, della salvaguardia ambientale e della lotta alle mafie.
Gli alberi nati dalle talee dell’albero di Falcone rappresentano dei veri e propri presidi di legalità nel nostro territorio, sono uno strumento di trasmissione della memoria, fungono stimolo per la creazione di una società “che rigetti i disvalori delle mafie”.
“Oggi- dice Luigi Nigrelli, sindaco di Comitini– la nostra comunità viene resa partecipe di un’iniziativa ambiziosa e coinvolgente, alla quale la nostra città e le nostre scuole hanno voluto fortemente aderire. Un progetto molto avvincente, che ha come obiettivo quello di creare il bosco della legalità in tutta Italia grazie alle talee ricavate dall’albero simbolo dell’antimafia, ossia l’albero di Giovanni Falcone. Oggi ho l’occasione per ricordare il giudice Falcone, un grande uomo, che i nostri bambini e ragazzi non hanno conosciuto per motivi anagrafici, ma che certamente viene sempre rievocato a scuola, a casa, dai mass media. Un eroe che ha lottato instancabilmente per contrastare le mafie e che ha sacrificato la propria vita per seminare idee di libertà, onestà, giustizia e legalità. Questa piccola talea, che oggi verrà seminata deve essere il simbolo della volontà e dell’impegno di tutti, e in particolar modo dei bambini e dei ragazzi, che rappresentano il nostro avvenire, nei confronti dello Stato e nella lotta alle mafie.”
La messa a dimora della talea dell’albero di Falcone rappresenta il fulcro di un progetto ambizioso di educazione alla legalità ambientale, che si inserisce nel percorso di educazione civica del “Roncalli”.
“Voglio paragonare la messa a dimora di questa talea ai miei studenti: loro sono le rose del giardino della vita a cui auguro di profumare sempre di onestà. – dice Antonina Ausilia Uttilla, dirigente scolastico del Roncalli – Manifestazioni come quella di oggi, per la quale ringrazio e plaudo l’Amministrazione Comunale di Comitini, si integrano perfettamente con il percorso curriculare del nostro istituto.”
La messa a dimora della talea è stata preceduta da una coinvolgente lezione di educazione ambientale nella quale l’appuntato scelto Carmela Lucisano del reparto dei Carabinieri di Reggio Calabria ha spiegato ai ragazzi il valore simbolico che la talea di Falcone riveste.
Alla cerimonia erano presenti, inoltre, l’arciprete di Comitini, Don Giuseppe Anello, il comandante della stazione dei carabinieri di Comitini Salvatore Picone e tutta l’Amministrazione Comunale.