Quella di Vittorio Vinti, 91 anni quando ci ha lasciati, dei quali 50 trascorsi in Belgio, lavorando all’inizio in una miniera di carbone e poi in una grossa fabbrica, fino alla pensione, è una vita vissuta soprattutto all’insegna dell’amore verso gli altri. Una vita nella quale i colori dominanti sono stati quelli della generosità e della solidarietà.
Una storia, la sua, che quando la ascolti ti scalda il cuore, facendoti subito capire quanta bontà c’èin questo mondo, a volte magari nascosta, perché chi ne è protagonista agisce silenziosamente, con discrezione, spinto esclusivamente dal desiderio di regalare un po’ di serenità e un sorriso a chi ne ha di bisogno, lontano da ogni riflettore.
Ma non si può dimenticare quello che a Grotte, per tanti anni, era l’appuntamento fisso che Vittorio Vinti aveva ogni mattina con i tanti gatti randagi del paese.
Intorno alle otto i suoi piccoli amici a quattro zampe lo aspettavano davanti alla villa Collodi. Il loro angelo custode non li deludeva mai, dovesse piovere o nevicare, Vittorio si presentava sempre puntale all’appuntamento facendo trovare il cibo a tutti, anche a qualche gattino ritardatario che magari non aveva lo stesso senso della puntualità del suo angelo custode. Un amore per gli animali quello di Vittorio Vinti dove trovano posto anche altre tenere storie. Come quella del suo fedelissimo gatto che colpito dalla cecità, Vittorio curò fino all’ultimo, preoccupandosi anche di imbottire ogni angolo ed ogni mobile della casa per evitare che il gatto andandovi a sbattere potesse farsi del male.,
Vittorio Vinti era un distintissimo signore. Quando lo vedevi, nonostante i suoi anni, portati benissimo, restavi subito colpito dai suoi modi, dal suo garbo, dall’eleganza del suo portamento. Sesto di 7 figli, ancora ragazzino, dopo la scuola elementare, Vittorio impara il mestiere di falegname. Ma sono anni difficili e quel lavoro non gli consente di aiutare come vorrebbe, dopo la morte del padre, le sue sorelle. Nel 1952 decide di emigrare in Belgio. Si stabilisce ad Ougrèe, dove vivrà fino al 2000, anno in cui decide di ritornare definitivamente a Grotte per stare vicino all’unica sorella rimastagli.
In Belgio Vittorio Vinti riesce a coniugare il lavoro con quella che è sempre stata la grande passione della sua vita, il canto. E’ un ottimo tenore, e memorabili restano nella storia di quegli anni le sue esibizioni nella Piazza della Repubblica di Liegi, e in tanti altri spettacoli, organizzati quasi sempre a scopo benefico, in vari teatri delle citta belghe. In uno di questi spettacoli un incontro veramente particolare, quello con il grande Claudio Villa, il quale rimane letteralmente colpito dalla voce di Vittorio. Il “re” della canzone italiana fa di tutto per convincerlo a seguirlo. Ma Vittorio Vinti non se la sente di abbandonare il suo lavoro, che è l’unica fonte di sostegno sicuro non solo per lui ma soprattutto per le sue sorelle che vivono a Grotte.
Gli anni trascorsi in Belgio Vittorio Vinti li ricordava con grande nostalgia, anche perché, al di là dei suoi successi nel canto, in quel Paese per tanti anni era stato un punto di riferimento importante per la grande comunità degli emigrati.
Vittorio Vinti era un uomo amato e rispettato da tutti. E non sono stati pochi, sempre silenziosamente e nella più assoluta discrezione, i suoi gesti di solidarietà nei confronti di qualcuno che aveva bisogno. Quando dava da mangiare ai suoi gatti in paese non mancava, purtroppo, l’idiota di turno che si infastidiva. Ma, per fortuna, e non poteva essere diversamente vista la statura della persona, nel nobile cuore di Vittorio, oltre a tanto spazio per la generosità e la solidarietà, c’era anche tanta comprensione per qualche cretino.
Dicevamo che quando si ascoltano storie come questa il cuore si ristora, e quando hai anche il privilegio di poterle raccontare si riscalda ancora di più e ti fa sentire veramente bene, e oltre ad augurarti che altri seguano l’esempio di Vittorio speri anche che cessino i sempre più frequenti e inaccettabili episodi di maltrattamenti degli animali, che, a volte, come avvenuto alla fine di marzo di quest’anno tra Grotte e Racalmuto – cinque cani avvelenati nel giro di pochi giorni da anonimi miserabili vigliacchi – si traducono in azioni di una crudeltà inaccettabile e imperdonabile
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Un ringraziamento particolare per la ricostruzione della storia di Vittorio Vinti all’ex Comandate della Polizia Municipale di Grotte Diego Aquilina e alla sua gentile e indimenticabile consorte, nipote di Vittorio Vinti