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Morti sulla Agrigento-Raffadali. Che fare?

Il problema esiste e si fa sempre più grave. Appare necessario e urgente che si intervenga con misure adeguate

Agostino Spataro

Le ultime notizie di scontri mortali sul tratto di strada Agrigento-Raffadali (SS. n. 118) provocano un grande dolore per le vittime coinvolte e per le loro famiglie e incrementano la preoccupazione di quanti, (lavoratori, studenti, famiglie) percorrono quotidianamente questo bel tratto di strada reso insicuro dai comportamenti, non conformi al buon senso e al codice della strada, di taluni adusi a percorrerlo ad alta velocità, ben oltre il limite invalicabile di 90° km/ora, improvvisando azzardosi sorpassi anche su tratti segnati da linea continua o addirittura da doppia linea continua. Per fortuna, non sono tantissimi coloro che violano le norme del codice stradale mettendo a rischio la loro vita e quella di tantissimi corretti automobilisti che le rispettano.

Tuttavia, il problema esiste e si fa sempre più grave e minaccioso e riguarda in particolare le comunità servite da questa strada (nel tratto indicato) e precisamente: Agrigento, Ioppolo Giancaxio, Raffadali e Santa Elisabetta.

Se non vogliamo continuare a contare i morti, i feriti, le perdite del patrimonio automobilistico, ecc, appare necessario e urgente che le autorità preposte alla sicurezza intervengano con misure adeguate per scoraggiare, per punire l’uso irresponsabile della strada, soprattutto per far rispettare i limiti di velocità che sono la causa principale degli incidenti.

A mio umilissimo parere, nella tratta indicata fra i punti più critici e pericolosi c’è l’innesto della provinciale di Ioppolo con la ss.118 (zona Casello) che, per quanto migliorato dagli ultimi interventi dell’Anas, resta pericoloso a causa dell’alta velocità nei due sensi. E così altri punti che ritengo ben conoscono i responsabili dei servizi. Si tratta di un problema d’interesse pubblico primario che va affrontato dai diversi soggetti responsabili, e in primo luoghi dai sindaci delle 4 comunità, nei modi più confacenti e con strumenti opportuni (autovelox per esempio). Certo d’interpretare il senso diffuso di preoccupazione, spero che i sindaci interessati vogliano occuparsi del grave problema e trovare adeguate soluzioni.

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