“I sepolti vivi”, il libro di Giacomo La Russa, sarà presentato sabato al Circolo Zolfatai e Salinai
Luglio 1954. Licenziati per esigenze di bilancio, ventisette minatori decidono di occupare la miniera di zolfo della Ciavolòtta, nella Sicilia sud-occidentale, tra Favara d Agrigento. Attraverso la voce del surfaràro Michelangelo Fanello, detto Michilà, Giacomo La Russa, autore del libro I sepolti vivi. La rivolta della Ciavolòtta (Vgs Libri), narra i cinque mesi di lotta, tra patimenti fisici e psicologici, tensioni interne e pressioni esterne, attenuate solo dalla solidarietà della popolazione che aspetta con ansia il ritorno dei lavoratori e non smette di sperare in una risoluzione della vicenda. Una storia che coinvolge i partiti, i sindacati, il mondo operaio e quello dei padroni. Una realtà che, sia pure in forme differenti, è ancora oggi attuale e merita di essere conosciuta perché il “passato non è mai passato”.
Un libro interessante che sarà presentato sabato 29 aprile alle ore 18 nella suggestiva sede del Circolo “Zolfatai e Salinai” di Racalmuto, a due passi dalla scalinata della chiesa del Monte.
Con l’autore conversano Roberto Bruccoleri, Salvatore Picone, Pippo Di Falco e Angelo Lauricella.
La presentazione del libro è organizzata da “Casa Sciascia”, dalla “Strada degli Scrittori”, dal gruppo “Blasco da Mompracem”, dall’A.N P.I. e dalla Casa editrice VGS Libri.