Fondato a Racalmuto nel 1980

Al “Barone Lombardo” di Canicattì il servizio di gastroenterologia ed endoscopia digestiva

Il servizio pur avendo la sua centralità operativa all’Ospedale di Canicattì metterà in connessione gli altri ospedali della provincia

Ospedale “Barone Lombardo” Canicattì

A breve sarà attivo all’Ospedale “Barone Lombardo” di Canicattì il servizio di gastroenterologia ed endoscopia digestiva. Un servizio che  colma, di fatto, un vuoto specialistico di cure specifiche sul territorio.

Il servizio pur avendo la sua centralità operativa al “Barone Lombardo” di Canicattì, metterà in connessione il nosocomio canicattinese con gli altri ospedali della provincia e, in particolare, con il “San Giacomo D’Altopasso” di Licata per il trattamento chirurgico delle complicanze gastrointestinali.

“L’idea di uno specifico ed altamente specializzato ambito di cura delle principali patologie dell’apparato digerente capace di “mettere in rete” i servizi dei cinque ospedali agrigentini nasce – spiega l’Asp – da un’idea-progetto condivisa fra il commissario Zappia, il direttore sanitario aziendale, Emanuele Cassarà, il direttore del Dipartimento di medicina ASP  dell’ospedale di Canicattì, Giuseppe Augello, del professor Vito Di Marco, in rappresentanza della Scuola di gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell’Università di Palermo, della Rete epatologica siciliana “SINTESI” e della Società Italiana di Gastroenterologia. Presso l’Unità saranno impegnati quattro dirigenti medici specialisti che, da subito, potranno avvalersi di una moderna strumentazione per la diagnostica e la terapia endoscopica in sinergia sia con l’Unità di medicina interna che con l’Unità di Radiologia del “Barone Lombardo”. Negli ambulatori potranno essere seguiti i pazienti con malattie infiammatorie dell’intestino, come la colite ulcerosa e la malattia di Crohn, che hanno necessità di cure continue e specifiche come la terapie biologiche che saranno somministrate direttamente in regime di day-service. Previsti anche ambulatori per la diagnosi e la terapia delle epatopatie croniche virali, autoimmuni e metaboliche inseriti nella rete epatologica siciliana recentemente istituita, con decreto, dall’Assessorato della Salute della Regione Sicilia. La gestione della malattie epatiche più gravi, come la cirrosi e i tumori del fegato, avverrà in collaborazione con un board multidisciplinare coordinato dall’Unità complessa di gastroenterologia del Policlinico di Palermo e del quale fa parte anche l’ISMETT di Palermo, centro d’eccellenza per la chirurgia dei tumori del fegato e il trapianto d’organo”.

“L’attivazione del servizio – spiega il commissario dell’Asp Mario Zappia – è destinata a fornire importanti risposte ai bisogni di cura dei pazienti del comprensorio agrigentino ma anche di quelli provenienti da fuori provincia. L’Unità sarà inclusa nella Rete siciliana delle emergenze endoscopiche che prevede una stretta collaborazione con il servizio del 118 e con la rete di assistenza territoriale e farà parte anche della Rete regionale delle malattie infiammatorie dell’intestino coordinata dal centro dell’Ospedale Cervello di Palermo. Al suo interno si potranno eseguire anche gli esami endoscopici per lo screening del tumore del colon, obiettivo primario della sanità regionale per assicurare prevenzione e diagnosi precoce”.

 

 

 

 

 

 

 

 

Condividi articolo:

spot_img

Block title

Quelle estati alla “Noce”

Le estati nel luogo dove Leonardo Sciascia ha scritto quasi tutti i suoi libri raccontate, più di dieci anni fa, da Aldo Scimè a Salvatore Picone

“Più che un giornalista d’assalto, amo definirmi giornalista d’asfalto”

Franz La Paglia ci racconta i suoi 50 anni di giornalismo. Una storia professionale intensa, vissuta in Rai e in tante altre importanti testate giornalistiche italiane

Nuovo prelievo multiorgano all’Ospedale di Agrigento

E' stato eseguito nel reparto di terapia intensiva diretto dal dottor Gerlando Fiorica

“Agrigento Capitale della Cultura non può dimenticare la figura di Ezio D’Errico”

Il critico letterario Beniamino Biondi auspica azioni concrete per la valorizzazione dello scrittore più importante nato ad Agrigento dopo Luigi Pirandello