Fondato a Racalmuto nel 1980

Viva Viva San Calò

Anche a Racalmuto, per la prima volta, la festa dedicata al “Santo nero” molto amato in tanti centri dell’agrigentino. La statua di San Calogero si venera da secoli nella chiesa di San Francesco

Anche Racalmuto avrà la sua festa di San Calogero. Domenica 25 giugno un’intera giornata sarà dedicata al “Santo nero” molto venerato in tanti centri della provincia di Agrigento (celebri i versi di Gian Campione: San Caloriu di Canicattì ni fici una e si ‘nni pintì / San Caloriu da Marina, fa na grazia ogni Marin a/ San Caloriu di Bivona, fa la grazia a chiddra bona / San Caloriu di Grutti, mangia vivi e sinni futti…).

Fortemente voluta da un Comitato di devoti – la maggior parte dei componenti portano il nome di Calogero, molto diffuso del resto in tutto il meridione – la festa del 25 giugno prevede diverse iniziative.
Alle 7 apertura dei festeggiamenti con i classici ventun colpi di cannone. Alle 9:30 la messa nella cinquecentesca Chiesa di San Francesco, dove da secoli si venera questo monaco eremita taumaturgo vissuto tra il 466 e il 561.

E addirittura lo storico racalmutese Giuseppe Nalbone, seppur brevemente, dà importanza alla venerazione di San Calogero in questa chiesa conventuale dove nel 1926 fu eretto un altare in marmo dedicato al Santo che sostituì un altare ancora più antico e certamente di grande importanza di cui restano oggi tracce in alcuni dipinti popolari collocati in sagrestia.

Quindi sarà portata in processione la statua di San Calogero dalla Chiesa di San Francesco alla Matrice con la partecipazione del gruppo tammurinara “Maria SS. del Monte” e della banda musicale “G. Verdi”, entrambe realtà vive del paese. A mezzogiorno, in piazza, benedizione e distribuzione del “Pane di San Calogero”. Un’antica tradizione, quest’ultima, che i più anziani ricordano come un momento di devozione forte e di solidarietà. Per l’occasione, nei dintorni della Matrice, sarà distribuito ai più piccoli lo zucchero filato offerto da “Cose Siciliane”.

La festa riprende alle 17 dal viale Hamilton, con la partenza del corteo di musica e colori, alla presenza della banda cittadina, del gruppo tammurinara e dei “Giocolieri di stendardi e tamburi” di Delia e del “Gruppo Tataratà” di Casteltermini.

Un coinvolgimento di tanti gruppi, insomma, voluto dal Comitato presieduto da Lillo Rizzo, promotore di questa prima festa racalmutese dedicata a San Calogero e presidente del Comitato, sin da subito confortato dell’arciprete Don Carmelo La Magra e man mano dai numerosi devoti. E, naturalmente, non poteva mancare il coinvolgimento del Comune di Racalmuto che ha sostenuto il programma.

Alle 19 la messa in Matrice e a seguire la processione di rientro della statua del Santo nella chiesa di San Francesco. Al passaggio della processione dalla piazzetta Crispi verrà inaugurata l’infiorata dedicata al San Calogero e a questa prima edizione della festa.

Alle 21:30, in piazza Castello, si esibiranno i gruppi musicali e intorno alle 23, come ogni buona festa religiosa che si rispetti, i giochi pirotecnici che si svolgeranno in piazza Barona.

S. P.
IL PROGRAMMA

Condividi articolo:

spot_img

Block title

Ha “addolcito” le feste di Racalmuto per più di mezzo secolo

Addio a Antonino Licalsi, uno dei mastri torronai della Sicilia. Volto conosciuto in tutta l’isola, da quattro generazioni la sua famiglia si dedica alla produzione della cubaita e del torrone

Il Carnevale di Sciacca in diretta su Rmk Tv 

"Un servizio per tutte quelle persone che, per vari motivi, non possono assistere all'evento".

Da più di un secolo mantiene inalterato il suo fascino

Storia del Carnevale di Sciacca. Uno degli elementi che lo rende unico in Italia è quello legato ai copioni satirici, recitati durante lo svolgimento della festa.

Uno spazio dedicato all’arte e alla cultura a disposizione degli agrigentini e dei turisti

Agrigento, sarà pronto entro l’estate il Centro culturale Hardcastle