Così Vittorio Sgarbi, sottosegretario al ministero della Cultura, in visita a Racalmuto alla Casa dove è cresciuto il grande scrittore
Era stato altre volte a Racalmuto, ma non conosceva ancora la casa dove è cresciuto Leonardo Sciascia. E nel giorno dell’inaugurazione ad Agrigento dell’importante esposizione da lui curata dell’opera “La Vergine delle Rocce” di Leonardo Da Vinci nel cuore della Valle dei Templi, il noto e popolare critico d’arte – sottosegretario alla Cultura del governo Meloni – ha voluto fare tappa, all’improvviso, a Racalmuto proprio per visitare la “Casa delle zie” dello scrittore, aperta al pubblico ormai da quattro anni.
Vittorio Sgarbi, accompagnato dal giornalista Felice Cavallaro, direttore della “Strada degli Scrittori”, ha voluto prima dare un’occhiata alla chiesa del Monte, incuriosito dal racconto di Salvatore Picone sul leggendario arrivo nel 1503 della statua di marmo bianco della Madonna. E in una chiesa stracolma di gente, poco prima dell’inizio della celebrazione di un matrimonio, Sgarbi ha ammirato da vicino i due quadri che raffigurano la leggenda miracolosa dell’arrivo a Racalmuto della statua del Gagini.
Un saluto veloce all’arciprete Carmelo La Magra per poi intrattenersi con i novelli sposi anche per una foto ricordo prima dello scambio degli anelli. Sul sagrato Sgarbi ha ammirato la magnificenza della scalinata della chiesa, teatro di una delle feste religiose più suggestive della Sicilia.
A Casa Sciascia, accolto da Pippo Di Falco e da altri componenti dell’associazione – Lillo Sardo, Giovanni Salvo, Angela Milioto – Sgarbi ha rovistato nei cassetti, si è soffermato sulle copertine delle preziose rarità librarie della biblioteca, sui libri fotografici e sui libri d’arte, complimentandosi con Di Falco per l’iniziativa di apertura della casa dove Sciascia scrisse Le parrocchie di Regalpetra negli anni Cinquanta e dove riceveva le lettere di Pasolini, Roversi, La Cava, Laterza e tanti altri.
È rimasto piacevolmente sorpreso dai quadri, dalle stampe distribuite nei varie ambienti, ma soprattutto dai tanti libri che si conservano all’interno della casa, tappa della “Strada degli Scrittori”, che fanno di questo angolo di Sicilia uno dei luoghi vivi della memoria sciasciana: “Una grande emozione ritrovarsi qui – ha detto Sgarbi, promettendo di tornare presto – con Leonardo Sciascia vivo e noi sempre meno“.
FOTO di GIOVANNI SALVO