Da alcuni mesi è assente da Racalmuto Giovanni Salvo, 75 anni, medico, naturalista molto conosciuto e apprezzato. Un’assenza che alimenta dubbi, interrogativi, incertezze ma che conferma la concezione di vita di un uomo che crede che ciascuno faccia parte del grande spirito della natura e del mondo. Ha detto a tutti di non cercarlo. Pochi anni fa aveva donato i suoi studi e i suoi libri alla scuola elementare del paese
Giovanni Salvo è fatto così. Medico dentista, naturalista, grande esperto del territorio di Racalmuto e della provincia, autore di numerosi libri sulla fauna e sulla flora di questa zona sicana della Sicilia dove è nato, cresciuto e ha lavorato, da alcuni mesi è assente dal paese.
Riservato, schivo e silenzioso, dall’autunno dell’anno scorso ha salutato amici, conoscenti e parenti annunciando che sarebbe partito per un lungo viaggio, probabilmente con una associazione di medici volontari. Una vita senza cellulare, poca confidenza con computer e tv, Giovanni Salvo che non ha moglie e figli, ormai in pensione dalla sua attività, non ha lasciato traccia di dove sia, ma solo una raccomandazione: «Non preoccupatevi, non cercatemi».
Naturalmente questo commiato alla Ettore Majorana ha alimentato in paese chiacchiere e ipotesi su dove sia adesso Giovanni Salvo. Nei mesi precedenti alla sua partenza aveva sistemato le sue cose. Tre anni fa ha lasciato la sua biblioteca, le sue carte, le foto, i minerali, decine di esemplari di uccelli imbalsamati e catalogati della fauna locale, tutto il materiale raccolto in decine di anni, alla scuola elementare “Generale Macaluso” di Racalmuto creando il Museo della Biodiversità accanto all’aula-museo dedicata al maestro Leonardo Sciascia.
Un materiale enorme frutto di un’attenta e spigolosa ricerca del patrimonio naturalistico, storico e paesaggistico del territorio a cui ha dedicato anche scritti scientifici per riviste specializzate che fanno di Giovanni Salvo una risorsa importantissima per la salvaguardia di un territorio pesantemente a rischio e per cui negli ultimi anni aveva iniziato un’attività di denuncia per salvare il salvabile rispetto alla devastazione dell’ambiente.
Le dinamica della sua ultima presenza a Racalmuto, quando ha lasciato la sua automobile in una campagna nei pressi del Castelluccio, in contrada Falcone – zone che lui conosce benissimo perché le ha studiate e ben descritte in quel suo libro del 2006 Racalmuto. Il patrimonio storico, gli ambienti, la flora, la fauna – con l’incarico dato ai familiari di recuperare la macchina, ha alimentato le ipotesi di una scomparsa misteriosa. In realtà è stato tutto molto pianificato dallo stesso Salvo che ha detto a molti di questo suo viaggio con una destinazione che non ha svelato.
Già in passato si è allontanato senza dare dettagli e spiegazioni. È fatto così. E i Racalmutesi lo conoscono. Ma ha anche una visibilità pubblica che suscita molti interrogativi e curiosità su questa improvvisa partenza a un’età in cui molti altri scelgono una vita tranquilla e domestica. Ed è possibile che Giovanni Salvo abbia scelto un luogo dove trascorrere questa parte del suo tempo.
Conosce il mondo e non solo attraverso i libri. Lo ha percorso in lungo e in largo, dall’Antartico alla riserva dei Navajo, in Arizona, alle grandi metropoli europee e americane. Se la prende col genere umano per i traumi che il pianeta subisce ogni giorno: incendi, veleni, rifiuti, lottizzazioni, caccia sconsiderata, abusivismo.
E conosce anche lo spiritualismo delle tribù indiane d’America per cui ogni persona è parte della natura circostante, una divinità che si fa albero, montagna, fiume, pietra, uomo. E a questa natura ciascuno tende a tornare perché, come sempre sostiene citando il capo Sioux Alce Nero, «tutti siamo figli della stessa Madre e il loro Padre è un unico Spirito». Cose che ha scritto anche nei suoi molti articoli per Malgrado tutto e di cui parlava anche con l’amico Leonardo Sciascia con cui condivise lunghe passeggiate nelle campagne di Racalmuto.
E perciò questo viaggio appare molto in sintonia con questa concezione del mondo e della vita che lascia sereni anche i familiari e gli amici che hanno compreso le ragioni della sua partenza per questo lungo viaggio di un uomo che è fatto così.