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Verso il Natale. Buon regalo a tutti

Cosa regalare per Natale? Come sorprendere? I consigli di Raimondo Moncada.

Raimondo Moncada

Il “Buon Natale” è, per molti, anche sinonimo di “Buon regalo”. Dopo la festività dell’Immacolata, è cominciato a crescere il fermento nelle teste, e nelle strade, di chi per tradizione si gira attorno per individuare il regalo giusto da far trovare alla moglie, al marito, all’amico, all’amica, al fratello, alla sorella, al suocero e alla suocera (guai a non pensarci!). E aumenta anche l’aspettativa di chi – soprattutto i bambini – attende l’affettuoso pensiero, prefigurandosi forma e consistenza del dono prima che sia collocato, nella sua confezione con fiocchetto colorato, ai piedi dell’albero di Natale (per la consegna quest’anno si preferisce proprio l’albero addobbato dopo che un vescovo siciliano ha rivelato ai bambini che Babbo Natale non esiste).

Cosa regalare? Come sorprendere? Sono queste le domande che frullano nei cervelli accesi dalla festività più attesa nel mondo Cristiano (negli altri mondi, con altre religioni, la ricorrenza non si attende né ci sono scambi di auguri di Buon Natale, forse c’è solo Babbo Natale con la sua slitta piena di regali per grandi e piccini).

Premesso che per comprare un regalo ci vogliono i soldi (si può anche sorprendere con regali che non costano niente ma che hanno un valore incommensurabile). Verificata questa indispensabile e venale condizione, possiamo lanciarci per le vie e piazze reali e virtuali ad aiutare gli esperti di statistica che ogni anno ci dicono che per Natale gli italiani) spenderanno un tot e quel tot sarà già un regalo a chi campa vendendo regali, specialmente in epoca Covid e lockdown.

Ecco alcuni consigli per gli acquisti, calibrati sulla base dei bisogni e della quantità di monete risparmiate nei salvadanai.

A chi ama leggere potremmo regalare un libro (un romanzo, un saggio, una raccolta di poesie, un nostro inedito manoscritto). C’è davvero l’imbarazzo della scelta. Basta saper leggere, entrare in una libreria e prendere un volume in mano e sfogliarlo e leggerlo dalla prima all’ultima pagina per capire se potrà essere gradito e avere successo.

A chi ama la musica e vive perennemente con le cuffiette incollate alle orecchie non ascoltandoti quando gli parli, potremmo regalare un abbonamento a una piattaforma musicale oppure un vinile che però non si può scaricare sullo smartphone e ha bisogno del vecchio, caro, giradischi o mangiadischi (regalo accessorio).

A chi ama il look, l’abbigliamento, possiamo regalare una giacca, un cappotto (spesso diversi centimetri visto il freddo), un bel maglione, una cravatta, un farfallino, un bel paio di scarpe, una coppola, un taglio di capelli a zero, un bell’assortimento di mutande e mascherine rosse per festeggiare in sicurezza e sotto buoni auspici anche il Capodanno. Io non regalerei mai una trousse di trucchi a una donna per non sentirmi dire: “Ma ti sembro così brutta?”. Così come non regalerei saponette profumate per non sentirmi dire: “Ma ti sembro puzzolente?”.

Possiamo buttarci pure nella gioielleria o bigiotteria con anelli, collane e bracciali (da prendere in considerazione le preziose creature in corallo dei maestri corallai di Sciacca).

A chi ama l’innovazione tecnologica e insegue con l’ansia della novità a tutti i costi gli ultimissimi modelli, potremmo regalare un nuovo computer a prova di pressa da sfascia carrozze, un nuovo tablet sottile quanto un foglio, un nuovo smartphone con apertura alare, un nuovo orologio con funzioni da astronauta, un visore elettronico per vivere la realtà aumentata o moltiplicata o inventata.

A chi ama arricchire la propria casa con un elemento d’arte e di arredo, possiamo regalare un quadro di Raffaello, una scultura di Raffaella, un piatto o un vaso di ceramica (a Sciacca sono maestri da secoli).

A chi ama bere potremmo regalare casse di buon vino siciliano (c’è l’imbarazzo della scelta, con Menfi che offre un’ampia scelta di qualità a fini intenditori). Così come potremmo regalare dell’ottimo olio extravergine d’oliva per rendere ogni pietanza un’esperienza unica nel palato ed esaltare la bontà della Dieta Mediterranea (ne ho gustato di ottimi della zona di Caltabellotta e Lucca Sicula).

A chi si è smarrito in qualche deserto potremmo far trovare un pacco con dentro un bicchiere d’acqua.

Ai mangioni potremmo far trovare ceste ricolme di formaggi, salumi (nell’entroterra agrigentino e su per i paesi della montagna ci inebriamo con tante gustose prelibatezze).

A chi mangia solo dolci potremmo recapitare morbidissimi e freschissimi e squisitissimi panettoni artigianali (a Raffadali c’è da anni il pellegrinaggio da ogni dove per quelli al pistacchio DOP e non solo).

Per chi ama staccare, allontanarsi dal suo mondo abitudinario e stressante, potremmo pensare a un viaggio, a una vacanza in un luogo senza al caldo di un’isola tropicale  (bisogna pensare anche al regalo accessorio: un costume da bagno o anche un semplice fiocco colorato nel caso di spiagge per nudisti). C’è anche l’opzione freddo da vivere dentro una baita di montagna (non sarebbe male un regalo accessorio come quello di un bel paio di mutandoni pesanti di lana merinos).

A chi ha bisogno di depurare il corpo, la mente e lo spirito dagli effetti nocivi dei rumori urbani, possiamo regalare una scalata di sola andata per un eremo nell’alto di una irraggiungibile montagna a 40 mila metri di altezza (si potrebbe anche considerare un viaggio turistico di sola andata su una navicella spaziale per andare oltre la Terra, oltre il sistema solare oltre tutto).

Ai bambini potremmo regalare un cavalluccio, una bambola, un flipper, un pallone di cuoio, un calcio balilla e altri giochi con i quali anticamente sono cresciuto, ma c’è il rischio di scontentare i destinatari che preferiscono di gran lunga uno smartphone di ultima generazione o un videogioco con cui trascorrere tutte le vacanze di Natale opzionate dalla maestra (o maestro) o dalla professoressa (o professore) con una montagna di compiti per casa.

A chi ha già ogni cosa, suggeriamo a chi è a corto di idee un regalo in busta come nei matrimoni (va benissimo anche una lettera in cui con un’antica penna si esprimono i propri sentimenti).

Ma non a tutti farebbe piacere questa tipologia di regali con scadenza (il piacere ha una sua limitata durata temporale) o con finalità ludica, di svago, di intrattenimento. C’è chi è dannatamente solo e vorrebbe una compagnia, c’è chi ha perso il lavoro e ne vorrebbe un altro per far sorridere i propri figli. Ci sono bambini senza l’affetto dei genitori che non aspettano altro che un abbraccio di una famiglia vera.

Ci sono famiglie povere che preferirebbero un pranzo o una cena o una coperta o una stufa o una casa dignitosa e umana. E ci sono malati ricoverati in ospedale anche a Natale che pregano per una guarigione miracolosa. E c’è chi ha subito la perdita di un proprio caro che, nell’inconsolabile dolore, ha solo bisogno dell’infinito conforto di una calda luce nel gelido buio della notte.

E c’è chi prega, prega, prega con tutti i battiti del proprio cuore per tenere viva la speranza e ricevere la tanto auspicata Lieta Novella.

A tutti l’augurio di Buon Natale

Da

https://raimondomoncada.it/

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