Grotte, un susseguirsi di applausi, sorrisi e sorprese ha caratterizzato l’intero spettacolo
Risulta veramente difficile imprimere su queste pagine l’intensità delle emozioni vissute da chi ha avuto il piacere di assistere a “In coro per Natale”, il concerto degli alunni del Plesso Sciascia di Grotte. Un susseguirsi di applausi, sorrisi e sorprese ha caratterizzato l’intero spettacolo, nato da un progetto scolastico che vede nel Natale un momento di condivisione e di gioia tra docenti, studenti e famiglie in cui l’integrazione di ogni persona diventa l’obiettivo prioritario.
Così, come da tradizione attraverso un repertorio di canti tradizionali e popolari, i piccoli dello Sciascia hanno dato vita ad un concerto dinamico e trascinante, accompagnati da docenti, genitori ed ex studenti della loro scuola.
“L’amor che move il sole e l’altre stelle”, il verso con cui Dante Alighieri conclude la Divina Commedia, ha introdotto il tema del repertorio scelto per questo Natale. Ed è l’amore che piccoli e grandi hanno cantato, consapevoli che si tratti di un’arma potente, potentissima, capace di far muovere l’intero universo. “Se c’è amore – dice Andreina Stuto – c’è pace, giustizia, uguaglianza, solidarietà, integrazione, accettazione. Sarebbe difficile, anzi impossibile, senza l’amore sentire la festa, celebrare il Natale”.
Tra assoli, duetti e cori i piccoli dello Sciascia hanno dato vita allo spettacolo più bello di sempre accompagnati, come da tradizione, da maestri e musicisti che con il Plesso Sciascia hanno condiviso una parte della loro storia di studenti o di genitori.
Il coro di voci bianche, sotto la guida di Valentina Morgante, direttrice del Coro Polifonico Jobel, accompagnato dai maestri Julia di Stefano, docente di flauto traverso, Ennio Sanfilippo, docente di musica, e dall’ enfant prodige Giovanni Puglisi alle percussioni, ha cantato per oltre un’ora, regalando vibranti emozioni.
Canzoni tradizionali come “Oh, only night” o “Adeste fideles” sono state eseguite accanto a brani di musica pop come “Così celeste” e “Il cerchio della vita”. Ma l’omaggio più bello all’amore è stato quello che Mattia e Marco hanno fatto cantando “Cocciu d’amuri”, la serenata di Lello Analfino che ha fatto da colonna sonora ad “Andiamo a quel paese”, il film di Ficarra e Picone. E poi ancora “When you belive”, “The prayer”, “Karol of the bells”, “Halleluya” sino ad arrivare agli intramontabili jingles “We wish you a merry Christmas” e “Jingle bell rock”.
Insomma i piccoli dello Sciascia sono stati strepitosi, creando con il loro canto un’atmosfera incantata, amplificata dalle splendide voci di Ausilio Polifemo, voce dei “Cosatosta”, e Giusy Massimino cantante lirica Soprano. In gioco si sono messi anche docenti e genitori che hanno duettato con i bambini, strappando applausi al pubblico presente.
Ma il momento più coinvolgente ce lo hanno regalato le ex alunne dello Sciascia che a partire dagli anni novanta hanno cantato nel coro. Denise Sbrazzato, Chiara Tulumello, Mariella Criminisi e Assunta Baldo, oggi donne e mamme, insieme a Carla Lo Brutto e Alessia Infantino con un effetto a sorpresa hanno cantato il finale di “Halleluja”, sostenute da centinaia di luci d’orate accese in platea.
Quello delle ex studentesse dello Sciascia è stato un regalo speciale, forse quello più vero che le insegnanti di questo plesso potessero ricevere.
Si dice che gli amici si possano scegliere, la famiglia invece è quella che è. Chi insegna da tanti anni allo Sciascia la famiglia, invece, l’ha scelta. Per molte di queste insegnanti, anno dopo anno, l’unica costante nella loro vita è stata la scuola: il Plesso Sciascia. Con la scuola, i colleghi, gli alunni, le loro famiglie sono stati condivisi obiettivi, sentimenti, esperienze, crescita. E anche se come in molte famiglie ci sono stati alti e bassi, giorni belli e giorni brutti, sorrisi e conflitti, ciò che conta, alla fine, è che questa famiglia ci sia.
Al concerto, nato sotto il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, erano presenti Alfonso Provvidenza, sindaco di Grotte, gli assessori Anna Todaro, Gianni Lombardo e Giuseppe Mancuso, Don Sergio Sanfilippo, la vicepreside Carmela Figliola