Quando a Favara si parla di teatro i ricordi e la nostalgia ti portano sempre a Giuseppe Valenti, un grande uomo di cultura
Quando a Favara si parla di teatro la mente ti collega alla collina San Francesco e a quel grande laboratorio culturale che è stata Radio Favara 101 con la sua storica compagnia teatrale.
Quando a Favara si parla di teatro i ricordi e la nostalgia ti portano ad un grande uomo di cultura scomparso nel 2018, Giuseppe Valenti, nella vita lavorativa prima docente di lettere, poi direttore della Biblioteca Comunale “Antonio Mendola” e in seguito comandante di Polizia Municipale, nella vita artistica attore e regista.
Una attività che inizia su un precario palchetto di legno presente in uno dei cortili del Convento dei Padri Francescani e poi si sviluppa sul grande palco della Sala San Francesco, la cui realizzazione si deve alla sua caparbietà e a quella di tutta la “squadra del 101”.
Peppe Valenti ha dedicato una vita al teatro amatoriale, tra recitazione e riadattamenti di testi, sceneggiatura e regia. La sua seconda casa è stata il palcoscenico, condiviso con decine e decine di amici attori.
A lui è stata intitolata, qualche anno fa, la nuova sala polifunzionale dell’Istituto Comprensivo “Gaetano Guarino” di Favara. Un tributo ad un uomo di cultura, ad un favarese che dalla metà degli anni Sessanta ha animato la vita sociale e ricreativa di Favara, dirigendo anche periodici locali come “Il Gattopardo”.
“Il prof. Giuseppe Valenti si è distinto – ha detto in occasione dell’intitolazione la Dirigente Scolastica del Guarino Gabriella Bruccoleri – per aver dedicato la sua vita alla promozione della cultura, in particolare per aver svolto un’intensa e proficua attività teatrale. La sala polifunzionale a lui dedicata è una iniziativa partecipata di cittadinanza attiva che si pone come punto di aggregazione sociale aperto alle realtà territoriali. Un punto di snodo per attività a valenza sociale formativa, dalle collaborazioni con le scuole di ogni ordine e grado ai contatti con le associazioni del territorio e con gli enti che ad esso affluiscono”.
E sempre in quella occasione Giusy Moscato, docente del “Guarino”, poliedrica operatrice culturale e nipote di Giuseppe Valenti, ha sottolineato, con commozione: “Mio zio Peppe sicuramente ci avrà seguito dal cielo e si sarà fatto felice non tanto per l’intitolazione della sala ma vedendo tanti bambini e ragazzi avvicinarsi al teatro e alla recitazione”.