Racalmuto, progetto promosso dall’Associazione “Ad Maiora” per “favorire l’apprendimento svolgendo attività collegate ai programmi scolastici”
A quasi due anni dalla fine dell’emergenza Covid, famiglie ed istituzioni scolastiche continuano a confrontarsi con disagi e difficoltà derivanti dalle restrizioni imposte dalla pandemia. L’isolamento forzato, l’abuso della tecnologia, la carenza di relazioni amicali e sociali hanno reso più fragile chi fragile già era, creando dei gap sociali ed educativi in molti studenti.
Sembra che sia trascorso un tempo infinito da quel lontano 31 marzo 2022, giorno da celebrare come una seconda liberazione, giorno che decretava la fine della pandemia. Sembra che nella memoria di molti siano rimaste poche tracce di quei terribili anni, quasi a voler cancellare una brutta pagina della storia non solo personale e familiare, ma anche sociale e storica del nostro pianeta.
E anche se la memoria potrebbe ingannarci, la pandemia continua a presentarci il conto, facendo emergere nel campo educativo e didattico condizioni di fragilità a cui la scuola e le famiglie stentano a rispondere.
Ecco perché a Racalmuto Scuola, Amministrazione Comunale e privato sociale hanno deciso di affrontare insieme situazioni di “minori in condizioni di svantaggio” individuati nell’ambito dell’esperienza scolastica. Nasce così “Fare i compiti con metodo”, un progetto pensato per offrire ai bambini e ai ragazzi uno spazio educativo che proponga una varietà di stimoli adatti alle varie esigenze, con l’obiettivo di favorire l’apprendimento, svolgendo attività collegate ai programmi scolastici. L’obiettivo è quello di contribuire allo sviluppo dell’autonomia organizzativa, responsabilizzare i bambini e i ragazzi alla partecipazione attiva della vita scolastica e favorire l’integrazione e la socializzazione.
Per tre giorni a settimana, per un totale di 180 ore, cinque alunni di scuola primaria e cinque di scuola secondaria di primo grado, individuati dagli insegnanti dell’Istituto comprensivo “Leonardo Sciascia”, a partire dal 16 gennaio fino al termine delle lezioni scolastiche seguiranno nei locali comunali della biblioteca comunale un percorso di potenziamento scolastico che li accompagnerà, cercando di essere l’anello di congiunzione tra scuola e famiglia.
“Questo progetto – spiega la dottoressa Adelaide Zaffuto di Ad Maiora – intende garantire con il rapporto educatore-bambino il supporto adeguato per lo studio e lo svolgimento dei compiti, insegnando agli alunni una nuova modalità per approcciarsi ai testi, per una più efficace organizzazione dello studio in modo che nasca in loro la consapevolezza delle proprie difficoltà e venga incentivata una maggiore autonomia nello studio. L’intento è quello di mantenere una continuità didattica ed educativa con l’attività scolastica del mattino per favorire, sviluppare e far acquisire ai bambini e ai ragazzi un metodo efficace ed efficiente. A tal fine gli strumenti e le metodologie che saranno utilizzati avranno lo scopo di incidere positivamente sulle relazioni sociali che genitori, figli, famiglia, scuola e servizi sociali intrecciano ogni giorno”.
Il progetto promosso dall’associazione “Ad Maiora” per la sua specificità mira a divenire un appuntamento fisso annuale, da svolgere in collaborazione con gli Enti locali, per poter dare continuità alle esperienze educative che supportino i bambini e i ragazzi nel raggiungimento dell’autonomia e nel potenziamento delle loro capacità.