“Non so quanti colleghi si siano mai trovati in questa situazione”
Non so quanti colleghi si siano mai trovati nella situazione di correggere un evidente strafalcione pronunciato da uno studente e sentirsi candidamente rispondere: “Prof, sul libro c’è scritto così”.
Se è mai capitato ad altri colleghi, mi piacerebbe sapere come reagiscono. Io non la prendo proprio benissimo. Con quel “sul libro c’è scritto così” mettono in dubbio la mia autorevolezza e la mia competenza dando per certo di aver letto e interpretato bene ciò che c’è sul libro. A me scatta dentro un istinto non dico omicida, ma sicuramente corporalmente punitivo. Per fortuna vengono in mio aiuto esimi pedagogisti defunti e viventi che si materializzano in fondo all’ aula e mi invitano alla comprensione e alla pazienza. Maria Montessori è la più convincente, col suo sguardo materno, indulgente e buono mi induce a condurre con calma l’avventato studente a verificare la fonte e a ritrattare quanto detto.
«In latino i dittonghi “oe” ed “ae” si leggono “e”, tranne se sulla “e” c’è la diuresi.»
«La diuresi? Ma che dici?»
«Prof, sul libro c’è scritto così.»
«O mio tenero, ingenuo e fantasioso garzoncello, vuoi aprire il libro, leggere e verificare se quanto mi hai appena detto è davvero scritto così?»
«Va bene. Allora. In latino i dittonghi “oe” ed “ae” si leggono “e”, tranne se sulla “e” c’è la …dieresi».
«Ecco. La dieresi, la dieresi, non la diuresi!»
«Miii, ha ragione lei, prof.»
«Ma certo, o mio trottolino amoroso dududadada, certo che ho ragione io. Io ho sempre ragione.»
La verità trionfa sempre.