“La fortuna di trovare l’ospedale adeguato e di essere seguito e assistito da personale d’eccellenza”. Una riflessione di Raimondo Moncada nella Giornata Mondiale Contro il Cancro
Oggi 4 febbraio è il Word Cancer Day, ovvero la Giornata mondiale contro il cancro. Una giornata, dicono, per riflettere per chi ha da riflettere; ma anche per agire, per chi deve agire e non perdere tempo; per prevenire per chi vuole aumentare la propria aspettativa di vita e non lasciare prima del tempo questo tempo; per sostenere la ricerca medica e dare più speranza a chi vuol vuol vivere almeno di speranza; per potenziare le strutture sanitarie e limitare così i disagi ai pazienti e agli stessi medici; per trovare almeno un medico per i reparti di oncologia territoriale sguarniti o dimenticati o a cui non si dà la necessaria importanza.
Una giornata, dunque, pure contro il cancro dell’insufficienza, dell’indifferenza, della rimozione di un male che non colpisce tutti, a cui non pensiamo se non quando ne veniamo colpiti, che ogni anno si porta via tante troppe esistenze, a qualsiasi età, di qualsiasi sesso, di qualsiasi origine, di qualsiasi ceto e ricchezza. Una sfortuna che il destino ti fa trovare come una trappola lungo il tuo umano cammino. Ma nella sfortuna della malattia, a ben pensarci, ti ritrovi anche una componente di fortuna: la fortuna di acchiapparlo in tempo, la fortuna di trovare l’ospedale adeguato, la fortuna di essere seguito e assistito da personale d’eccellenza, la fortuna di essere curato secondo i protocolli medici odierni e nel rispetto dei protocolli d’umanità di sempre.
Quella di oggi non deve essere solo una giornata contro il cancro, ma la giornata di chi è malato di cancro e pretende la migliore cura, che è poi la migliore speranza, da nord come a sud, da est ad ovest, come in cielo così in terra, senza alcuna differenziazione geografica e classe sociale e la violenza di un’emigrazione, di uno stravolgimento totale, per provare a salvarsi la vita e a tenere unita la propria famiglia.
Servirà a qualcosa questa mia riflessione? Non penso. Ne scrivo come riflessione personale e per esperienza personale e non per sentito dire e aggiungere parole alle tante troppe e sole parole.
Oggi è il World Cancer Day, una ricorrenza che ci ricorda che siamo dentro che siamo usciti che non ci siamo arrivati, non una festa da celebrare come un World Life Day