Il poeta irriverente, Giovanni Salvo, racconta e commenta l’incontro svoltosi ieri al Teatro Regina Margherita
Considerata la buona risposta del paese, cosi forse avrebbe esclamato Pieraccioni, regista del film “Il ciclone”, se fosse toccato a lui descrivere “Incontriamoci per Racalmuto. Confronto, testimonianze e dibattito con istituzioni, associazioni, circoli e cittadini”, l’incontro che si è svolto ieri al Teatro Regina Margherita di Racalmuto.
Una chiamata al confronto voluta dall’Associazione Casa Sciascia per tentare di portare un nuovo entusiasmo in paese. Il fine è stato quello di avviare un discorso fra le parti sociali in vista delle ormai imminenti elezioni comunali.
Un ottimo risultato vista la nutrita presenza di pubblico formato non solo da addetti ai lavori. Un pubblico delle grandi occasioni che ha seguito con interesse gli interventi che si sono susseguiti in una atmosfera serena e partecipata. Il tutto in un mercoledì sera, come tanti di quei giorni in cui la piazza del paese si presenta particolarmente deserta.
Il dibattito ha preso il via con l’intervento di Gaetano Savatteri, che ha coordinato l’incontro e ha esortato i cittadini di Racalmuto ad uscire allo scoperto, fuori dagli schermi dei social network. Per Savatteri ben vengano i post, i commenti, i like e le emoticon, se vogliamo anche le poesie irriverenti, ma non bisogna trascurare l’esigenza di tornare a guardarsi fisicamente in faccia.
Un incontro in cui non è mancato nessuno: l’arciprete del paese Carmelo La Magra, le consulte, le associazioni, i presidenti dei circoli ricreativi, i commercianti, gli albergatori, i politici di lungo e breve corso.
Interessante la testimonianza dei Sindaci di comuni virtuosi: Leonardo Ciaccio di Sambuca di Sicilia e Giuseppe Catania del Comune di Mussomeli. Al confronto anche Alfonso Provvidenza, sindaco della vicina Grotte, che con il sindaco di Racalmuto, Vincenzo Maniglia, hanno rappresentato la difficoltà nell’essere oggi sindaci di piccole comunità che, data la vicinanza dovranno, prima o poi, ulteriormente collaborare.
In un clima particolarmente democratico ciascuno ha dunque potuto dire la sua. È bastato comunicare il proprio nominativo al patron di casa Pippo Di Falco per ricevere il microfono direttamente dalle mani di Savatteri. Interrotto così dunque il silenzio dei loquaci da tastiera la serata si è presentata molto aperta.
Sul palco anche il novantenne “copernicano” scrittore, storico, ex ispettore della Banca d’Italia, Calogero Taverna con una esilarante teoria del falso. “Tutto qui è falso – ha esclamato Taverna – anche il teatro in cui siamo”. Una dimostrazione per assurdo la sua, partendo dal falso, per dire che le conseguenze di certi comportamenti in politica spesso derivano da condotte contraddittorie, dunque inaccettabili?
Siamo a Regalpetra luogo dove le parole hanno un peso, ma non sempre un perché.
Forse solo una provocazione quella di Taverna che, fra l’ilarità degli astanti, ha ricordato molto ciò che in letteratura ha descritto Leonardo Sciascia quando parla dei personaggi del Circolo Unione di Racalmuto di cui era socio, come l’intervenuto anziano racalmutese.
“Questi circoli sono pieni di personaggi che stanno tra Pirandello e Brancati, con quella loro capacità di organizzare il gioco dell’essere e del parere…”
L’obiettivo di Casa Sciascia, che ha promosso l’iniziativa, sembra comunque essere stato centrato. Come ha borbottato poi quel cittadino in sala, seduto fra le ultime file di poltrone, il quale facendo uso della pungente metafora tipica racalmutese ha concluso dicendo: la pentola è stata versata, il sugo da asciugare al sole è stato gettato sul telaio, ora tocca spalmarlo e farlo diventare concentrato, “astratto”.