Il prefetto di Agrigento Filippo Romano, intervistato da Gaetano Savatteri, parla dell’appuntamento del 2025. E ancora: spopolamento, sanità, immigrazione e accoglienza, feste e tradizioni. A nove mesi dal suo insediamento, Romano racconta la sua esperienza nella provincia più a sud d’Italia
E’ una conversazione ad ampio raggio quella del prefetto Filippo Romano con Gaetano Savatteri. “Agrigento è peculiare come lo è tutta la Sicilia – dice l’uomo che rappresenta il governo centrale in provincia – non bisogna cedere al compiacimento di sentirsi diversi”. E sui giovani che lasciano la loro terra: “Purtroppo, molti siciliani hanno l’emigrazione in testa, come unica possibilità di emancipazione”. Contro lo spopolamento dei piccoli Comuni: “L’esperienza di Sambuca e di Cianciana, con l’arrivo di persone del ceto benestante che hanno acquistato case, è un esempio virtuoso. Chi viene qui cerca una certa qualità della vita”. Feste e tradizioni: “Sono state proibite manifestazioni delle tradizioni cercando un obiettivo di sicurezza assoluta. Ma la sicurezza assoluta non esiste. Dobbiamo mantenere le tradizioni perché non possiamo privare questo territorio delle sue feste e processioni. Le norme vanno interpretate in modo ragionevole. L’eccesso di sicurezza può provocare effetti contrari”
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Riprese: Antonino Albergamo e Alessandro Giuliana. Montaggio: Giacomo Fattori