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“Scompenso cardiaco, stato dell’arte e prospettive future”

I maggiori esperti nazionali ne parleranno in un convegno in programma il 16 e il 17 febbraio a Catania. 

Alessio La Manna, cardiologo, direttore dell’unità operativa complessa di Cardiologia dell’ospedale San Marco di Catania

“Scompenso cardiaco 2024, stato dell’arte e prospettive future“. E’ questo il tema al centro del convegno in programma venerdì 16 e sabato 17 febbraio all’Hotel Plaza Catania e al quale Interverranno esperti nazionali che si confronteranno sulle patologie che sono più di frequente responsabili dello scompenso cardiaco, su come fare la loro diagnosi e su come curarle sia dal punto di vista farmacologico che interventistico.

Si tratta di una patologia in notevole aumento in Italia. “Lo scompenso cardiaco – spiega il responsabile scientifico dell’evento, Alessio La Manna, cardiologo, direttore dell’unità operativa complessa di Cardiologia dell’ospedale San Marco di Catania – se non viene curato con le terapie appropriate è mortale nella metà dei casi, entro cinque anni dalla diagnosi. Diverse sono le patologie cardiache che possono evolvere verso lo scompenso cardiaco e diventa fondamentale un intervento precoce per impedire il peggio”.

Tra gli argomenti che saranno affrontati la terapia elettrica dello scompenso, i farmaci innovativi, i cosiddetti pilastri della terapia dello scompenso cardiaco che, se utilizzati in maniera adeguata, possono prolungare la vita dei pazienti. Si parlerà anche di “Imaging cardiaco” e di tutte le metodiche diagnostiche avanzate che oggi si utilizzano nella gestione del paziente scompensato, quindi ecocardiografia e risonanza magnetica cardiaca, particolarmente importanti nella selezione dei pazienti candidati all’impianto del dispositivo cardioverter defibrillatore, utilizzato per prevenire la morte cardiaca improvvisa.

Scompenso cardiaco

Un altro aspetto che sarà trattato riguarda la telemedicina, come fattore fondamentale nel miglioramento della gestione del paziente con lo scompenso cardiaco cronico, sia attraverso modelli già applicati a livello regionale che di una nuova rete che verrà messa in funzione a breve. I percorsi assistenziali, dopo le dimissioni dall’ospedale, sono fondamentali per la gestione domiciliare o comunque nel territorio dei pazienti, riducendo la necessità di nuovi ricoveri e prolungando la loro sopravvivenza.

Provider e Segreteria Organizzativa a cura di Biba Group.

 

 

 

 

 

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