La denuncia di Simdo, Società italiana metabolismo, diabete, obesità, nella Giornata in cui ricorre il “World Obesity Day”. “Lo Stato condanna i poveri all’obesità…È fermo alla Camera un disegno di legge che garantirebbe equità di accesso alle cure”
“Anche dimagrire dovrebbe essere un diritto democratico garantito dallo Stato, e invece, come se fosse un lusso, la possibilità di farlo con i nuovi farmaci è limitata a pochi eletti a causa del loro costo altissimo”.
E’ quanto denuncia, in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione dell’obesità e del sovrappeso, che si celebra oggi 4 marzo, Simdo, la Società italiana metabolismo diabete e obesità, che punta i riflettori sul DDL “Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità”, presentato il 25 luglio 2023 alla Camera dei Deputati al quale la Società ha proposto, interpellata, un emendamento che prevede la distribuzione gratuita dei farmaci antiobesità per le categorie più a rischio. Tra queste i cardiovasculopatici, i diabetici e soprattutto i grandi obesi.
“Tenuto conto che il Parlamento ha già decretato nel 2019 l’obesità come malattia – spiega il presidente di Simdo, il diabetologo Vincenzo Provenzano – l’estensione dei farmaci a fasce di popolazione più ampie, consentirebbe enormi risparmi sia economici che sociali realizzando ciò che recita l’art. 2 del suddetto DDL, e cioè, garantire l’equità di accesso alle cure. Gli attuali farmaci – sottolinea – veramente efficaci, per il loro alto costo sono appannaggio quasi esclusivo degli italiani più abbienti, ma è proprio tra le classi socio economicamente meno elevate che si concentra la percentuale maggiore di bambini o adulti obesi. Dal momento che chi è afflitto da obesità in età giovanile ha maggiori probabilità di soffrire della condizione anche in età adulta – conclude il presidente di Simdo, Vincenzo Provenzano – i dati di prevalenza potrebbero aggravarsi ulteriormente nei prossimi decenni ed è quindi necessario intervenire subito”.
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