È stato dirigente del Partito Socialista nell’agrigentino. Più volte consigliere provinciale e consigliere comunale a Racalmuto
E così ci lascia Giovanni Avenia a quel punto degli anni – ne aveva 89 – che potrebbe consolare i conoscenti e non certo gli amici più cari.
Con lui si chiude una pagina sostanziosa della storia di Racalmuto, il suo paese che non ha mai trascurato. Nonostante avesse deciso di risiedere ad Agrigento, mai perse l’amore per le sue radici.
Il politico amico di tutti, sempre impegnato nel sociale, come dimostrano i numerosi messaggi di riconoscimento e cordoglio che hanno seguito la triste notizia della sua scomparsa. .
Più volte candidato al Consiglio provinciale di Agrigento, e sempre Racalmuto rispose con tanta generosità al suo richiamo elettorale. Con Giovanni in lizza anche i partiti avversari rinunciarono a proporre un loro candidato, che sarebbe stato solo di bandiera.
Ciò accadeva non certo per mero consociativismo, bensì per rispetto di un politico serio che in ogni caso avrebbe garantito il suo territorio.
Esordì negli anni Settanta nel Consiglio comunale di Racalmuto, tra le file del Partito Socialista, condizione che gli ha consentito poi di ricoprire incarichi provinciali prestigiosi. Sua la volontà di realizzare in paese un palazzetto dello sport; opera che, nonostante tanti contrasti, volle fortemente nella sua Racalmuto, dove sempre tornava e soprattutto nella sua amata campagna di Garamoli.
Vicino alle posizioni politiche del suo concittadino Salvatore Marchese, avvocato penalista più volte impegnato nella difesa della classe operaia. Sua la proposta di intitolare l’aula consiliare proprio a Marchese, noto difensore dei diritti dei camionisti del sale.
Fu dunque Giovanni un vero protagonista, un grande progressista che seppe sempre guardare il mondo con occhi nuovi.
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