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Hawala, racconti di migranti tra abusi e violenze

In anteprima nazionale al Cinema Gaudium di Palermo il documentario diretto da Enis Mulè e Sabah Benziadi

Sabah Benziadi e Enis Mulè

Storie di vite sognate, di viaggi della speranza in deserti ostili e di mari in tempesta, di dolore, abusi, violenze, disperazione, tradimenti, di ricatti e riscatti.

Hawala è il documentario, diretto da Enis Mulè e Sabah Benziadi (nata in Algeria), che raccoglie le testimonianze dirette di alcuni migranti africani approdati dopo innumerevoli sventure sulle coste siciliane. Mohamed, Yeyinou, Natacha, Zakaria e Bintasono i nomi dei protagonisti che hanno voluto rendere noto il loro lungo calvario per denunciare le condizioni inumane legate alla cosiddetta tratta dei migranti. Ognuno di loro, due uomini e tre donne, ha messo a nudo la propria anima raccontando quella che è stata la loro storia prima di arrivare in Italia, dalla pancia dell’Africa ai Paesi del Maghreb, un cammino pieno di insidie, di brutalità e di promesse mai mantenute.

“Hawala – spiegano i registi – è molto più di un documentario, è una terapia corale, un viaggio profondo nell’animo umano. Inizialmente erano diffidenti, impauriti, alcuni di loro, dopo i primi contatti, hanno deciso di non concedere le interviste che avevamo programmato, altri invece hanno accolto la nostra richiesta come una sorta di liberazione catartica. Queste persone, insieme a molte altre, sono oggi assistite in Italia da organizzazioni che si occupano del loro recupero psico-fisico, ma il percorso subito alla ricerca della libertà continua a far sanguinare le cicatrici”.

Il titolo – aggiunge Sabah Benziadi – riprende il nome di un antico sistema di trasferimento di denaro, oggi è usato soprattutto nel traffico di esseri umani da alcune multinazionali che traggono profitto dalle persone più povere e vulnerabili. In alcuni luoghi del mondo la vita di un essere umano non vale nulla. Io e i miei figli, Enis che ha firmato con me la regia, e Samara che ha scritto la sceneggiatura, ci siamo chiesti che non si può rimanere in silenzio davanti a tanto strazio. Il documentario è una delle chiavi più efficaci per poter denunciare la violenza che investe gli esseri umani, perché come dice Papa Francesco: siamo tutti sulla stessa barca”.

Tra i contributi del documentario le interviste al Prefetto di Agrigento, Filippo Romano, al procuratore capo di Gela, Salvatore Vella, all’avvocato Ali Listi Maman, al rettore di Santa Chiara Don Domenico Luvarà, a Maria Angela Savarino della cooperativa sociale sanitaria Delfino di Agrigento e Società cooperativa Quadrifoglio di Sambuca. Tra le location in cui è stato girato: Agrigento, Sambuca di Sicilia, Ribera, Pachino, Palermo, Messina, Caltabellotta, Roma, Milano, Sciacca, Vittoria, Siracusa, Catania, Trapani, Marsala e Rimini.

Hawala sarà presentato in anteprima nazionale, con ingresso gratuito, lunedì 29 aprile (alle 20.30), al cinema Gaudium di Fabrizio Ammirata a Palermo. Sarà anche proiettato, tra le tante altre proiezioni in programma in Italia e all’estero, il 2 maggio, nell’ambito della rassegna Sciacca Film Fest con la direzione artistica di Sino Accursio Caracappa, alla multisala Badia Grande di Sciacca alle 20.30 e il 16 maggio, alle 20.30, alla multisala Cinema Golden di Vittoria, direzione Artistica di Giuseppe Gambina.

Il documentario, prodotto da Cine Union APS, è un progetto di inclusione sociale, formazione e cultura, finanziato nell’ambito del Bando ‘Fermenti’ dal Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il progetto, a doppio binario, prevedeva la realizzazione di documentario di inchiesta sociale e l’attivazione di un corso di cinema documentario, sempre di inchiesta, per scuole primarie e secondarie di primo grado sul territorio siciliano attraverso dei workshop.

I partner: Association Fujairah Emirati Arabi Uniti, Festival Cinema MigrArti Film Fest, Associazione Phoenix Zagora, Festival cinema Zagora Marocco, Santa Chiara Palermo, Istituto Comprensivo A.G. Roncalli Caltabellotta, Association Imaoudan in Toufet di Tamanrasset Algeria, Associazione Culturale Sabah.

Ad Hawala hanno collaborato: Mario Estrada Sanchez, Matteo Di Giandomenico, Calogero Venza, Intidar Bhouri, Ilias lakhmas, Cristiano Gian Porcaro, Zoe Lupo, Vincenzo Lipari, Anas Janane, Khoulane Lamine, Daniele Pugliese, Nicola Daino, Accursio Puleo, Marine Belmotte, Hadhemy Abbassi, Maria Giovanna Parlapiano.

“Un ringraziamento particolare – sottolinea Anis Mulè – va agli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo che sono stati preziosi per la realizzazione del documentario”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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