Fondato a Racalmuto nel 1980

Parco di Selinunte, si inaugura un nuovo percorso di visita

Domenica 5 maggio, organizzata da Coopculture, pedalata “archeologica” verso la Necropoli di contrada Galera Bagliazzo

Parco di Selinunte, Necropoli di contrada Galera Bagliazzo

“Un complesso di sepolture fuori dalla cinta muraria e dalla porta nord dell’antica Selinunte: è la Necropoli di contrada Galera Bagliazzo, una delle zone meno conosciute del Parco di Selinunte che, disboscando e ripulendo l’area, ha creato un nuovo itinerario di visita”.

Sarà inaugurato – comunica Coopculture – domenica 5 maggio alle 9,30 con una “pedalata archeologica” di circa 5 km verso la necropoli. Alle 10, per visitare la necropoli, giungerà a Selinunte anche il coordinamento regionale siciliano dei Gruppi Archeologici d’Italia, in collaborazione con il Gruppo Archeologico Selinunte e La Rotta dei Fenici: parteciperanno gruppi di volontari appassionati d’arte, provenienti da tutta la Sicilia, coordinati dall’archeologo e vicepresidente nazionale Alberto Scuderi

La Necropoli era stata già individuata da Tommaso Fazello nella prima metà del XVI secolo e poi scavata nella seconda metà intorno al 1996 quando, scongiurata l’ipotesi della costruzione di un campo di golf, i terreni vennero finalmente espropriati ed entrarono nelle pertinenze del Parco archeologico. “Che da giugno prossimo – annuncia il direttore Felice Crescente – avvierà qui una nuova campagna di scavo con il supporto di Archeofficina di Marco Correra e con la guida di Andrea Bertaiola, dottorando alla Ca’ Foscari di Venezia con una tesi proprio sulle Necropoli arcaico-classiche. La Necropoli, che ospita diverse sepolture a inumazione di personaggi di ceto elevato, durante gli scavi ha già restituito vasi di produzione corinzia del VI secolo a.C. e si pensa molti altri materiali che negli anni scorsi i tombaroli trafugarono e vendettero soprattutto all’estero. Dalla pulitura dell’area sono già emersi capitelli, colonne scanalate, e sono stati individuati i pezzi di un monumento funerario seppellito in una “fossa di purificazione”.

“La pedalata archeologica – spiega Coopculture – nasce proprio con l’intento di valorizzare questa area che non fa parte del percorso abituale di visita a Selinunte. Il gruppo di ciclisti (ognuno sulla sua bici personale) arriverà alla Collina orientale, costeggiando il lato nord del Tempio G, tra i suoi colossali crolli e la distesa di uliveti, e imboccherà il sentiero che tra discese e salite (adatte ad un pubblico allenato), giunge alla Necropoli. Qui l’attenderà Luigi Lentini, ispettore onorario del Parco di Selinunte e uno dei primi a scavare la Necropoli nel 1996: sarà lui a condurre una breve visita guidata”.

“Di questo sito non si conosce ancora l’esatta estensione, potrebbe addirittura arrivare fuori dai confini del Parco – spiega Lentini – e ha restituito moltissimi reperti, almeno a quanto confessarono scavatori abusivi dell’epoca. Siamo nella zona Nord oltre le mura della città, tra baglio Bagliazzo e le Case Titone, il toponimo fu scelto nell’Ottocento da Antonino Salinas”.

Al termine della visita, riprese le bici, il gruppo di ciclisti raggiungerà l’uscita del Parco seguendo un percorso ad anello e attraversando anche l’antico alveo del fiume Cottone.

Il parco di Selinunte è aperto dalle 9 alle 19. Alle 11 si può partecipare a Selinunte Highlights, la visita guidata di CoopCulture fino alla collina orientale per scoprire le vicende storiche dello sviluppo della città, poi verso il Baglio Florio e ancora, sulle navette elettriche, fino alla  Acropoli affacciata sul mare.

_________________

Info e biglietti: www.coopculture.it.

Condividi articolo:

spot_img

Block title

Medicina Estetica, quali sono i trattamenti maggiormente eseguiti e perché

Se ne parla nello Speciale Medina di Simona Carisi in onda su Teleacras

“Il valore sociale e culturale dello sport”

Sciacca, presentata l'edizione 2024 del "Natale dello Sportivo"

Caltabellotta Città Presepe

Dal 26 dicembre la tredicesima edizione. Le iniziative in programma

“Gli sbirri di Sciascia”

La recensione di Teresa Triscari al libro di Giuseppe Governale