Fondato a Racalmuto nel 1980

Favara, l’ultimo commosso saluto a Salvatore D’Oro

Da cronista sportivo ha raccontato tante partite e tante vittorie della sua squadra del cuore, la Pro Favara. Uno stile giornalistico elegante e preciso

Salvatore D’Oro

Sulla bara, oltre al cuscino di fiori, le sciarpe dello Juventus Official Fan Club Favara Bianconera e della SSD Pro Favara 1984.

Così la Favara sportiva ha voluto dare l’ultimo sincero e commosso saluto a Salvatore D’Oro, per gli amici e colleghi Totò, stroncato prematuramente pochi giorni dopo aver festeggiato con famiglia ed amici i 50 anni.

Da cronista sportivo ha raccontato tante partite e tante vittorie della sua squadra del cuore, la Pro Favara. Ma purtroppo la partita più difficile è stata vinta da un male alla fine fatale. “È stato un leone – dicono gli amici dello JOFC della Juve – per come ha combattuto la malattia. La sua voglia matta di vivere e raccontare la vita lo portava ad essere ottimista su tutto e guardare al futuro tra tanti ambiziosi progetti. Purtroppo le cure si sono arrese ad un destino crudele che priva Favara di una delle più brillanti persone.

Un ragazzo d’oro di fatto, oltre che di nome”. Salvatore, docente di sostegno di scuola primaria all’Istituto Comprensivo “Brancati”, proprio poche settimane fa aveva coronato un sogno: l’iscrizione all’albo regionale dei giornalisti pubblicisti. Era entrato, come suo costume, con garbo, semplicità, voglia di apprendere sempre, nel difficile mondo dell’ informazione locale. Ma grazie alla testata Siciliaonpress si è ritagliato uno spazio ben preciso raccontando con competenza ed imparzialità le cronache sportive e manifestazioni nel territorio.

Uno stile giornalistico elegante e preciso, apprezzato dai lettori e dagli addetti ai lavori. Totò amava il calcio, dalla serie A con il suo DNA juventino al calcio minore. E quest’ anno, insieme ad alcuni amici e in sintonia con la Pro Favara, ha voluto fortemente la creazione del vivaio gialloblù, con tanti bambini dai 5 agli 8 anni a dare i primi calci ad un pallone. Un’operazione sportiva ma anche sociale, cercando di allontanare da videogiochi e schermi tanti bambini per alcune ore alla settimana. Totò amava seguire la prima squadra della Pro Favara, in casa e fuori casa, “timbrando” quotidianamente anche gli allenamenti. Scuola, famiglia, stadio Bruccoleri e club della Juve erano le facce di un dado che ogni giorno amava lanciare in aria, sfidando la malattia, vinta in un primo tempo e poi improvvisamente ritornata nel novembre scorso. In questi mesi tra medici, terapie e assenza forzata da scuola e terreno di gioco, ha ricevuto quotidianamente l’affetto dei colleghi e degli amici. Mai lasciato solo, sempre coccolato, sempre ben voluto. Accanto a lui la moglie Margherita, donna di una forza straordinaria, e la figlia Manuela, pazza della Juve come il papà e felice ed orgogliosa per essere stata, con il papà, allo Stadium a vedere la Vecchia Signora e a sventolare il vessillo del club di Favara. Sempre al fianco papà Angelo, panificatore storico di Favara, e mamma Lilla, persona di fede e combattiva.

Oggi l’ultimo saluto nella chiesa S.S. Pietro e Paolo, gremita dentro e fuori. C’era l’intera rosa della Pro Favara al completo, con Presidente, allenatori e giocatori, i ragazzi della Juniores, altre società sportive, i colleghi della scuola, i soci dello JOFC. Emozioni e lacrime durante l’omelia di Don Marco Damanti che ha concelebrato insieme all’ex parroco Carmelo La Magra e durante il ricordo della preside della “Brancati” Carmelina Broccia. Tante lacrime sincere sui volti delle persone per un uomo che non sapeva dire di no a nessuno.

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A tutta la famiglia le sentite condoglianze del nostro giornale

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