Fondato a Racalmuto nel 1980

Era di Sciacca l’uomo che ha fatto sognare intere generazioni di bambini

Storie. L’affascinante avventura di Joseph Barbera, creatore, assieme a William Hanna, di indimenticabili personaggi dei cartoni animati come Tom e Jerry, Flintstones e Bracco Baldo. E ancora: Yogi e Bubu, mitiche mascotte del parco di Yellowstone.

Sciacca (Foto di Raimondo Moncada)

Tom e Jerry sono originari di Sciacca. E con loro anche i Flintstones e Bracco Baldo. E ancora: Yogi e Bubu, mitiche mascotte del parco di Yellowstone. E anche Svicolone, il raffinato puma dal pelo rosa che nell’edizione italiana del suo show parla un marcato accento bolognese. Sono solo alcune delle innumerevoli creature sotto forma di cartoni animati firmate William Hanna e Joseph Barbera. E se il primo era discendente di emigrati irlandesi, il secondo era un saccense di seconda generazione. Joseph Barbera, detto “Joe” era nato a New York nel 1911.

I genitori, Vincenzo Barbera e Francesca Calvacca, erano sbarcati a Manhattan una decina d’anni prima. Come tanti altri siciliani, alla fine del diciannovesimo secolo erano saliti sul ferryboat della speranza. Un mese di navigazione. Poi l’attracco al porto di New York, accolti da quella strana statua col libro sul petto e la torcia nella mano. Una nuova vita. Il passato dietro le spalle. Si parte da zero. Ma i risultati non saranno affatto negativi.

Vincent e Frances, come cominceranno a farsi chiamare, trovano l’America. Nel vero senso della parola. Ed è oltreoceano che nascono i loro tre figli. Uno di loro è Joseph. Che se la luce l’avesse vista da queste parti sarebbe stato uno dei tanti “Peppino” costretti a spaccarsi la schiena nei campi o a rischiare la pelle in mare aperto a pescare.

Joseph lavora in banca. Conosce da vicino la disperazione dei tanti investitori tragicamente investiti dalla grande depressione del 1929. Lui ha già ben altro per la testa che l’economia e i numeri.

Comincia a lavorare come disegnatore e vignettista. Ma vuole fare il cinema. E inizia la trafila negli studios. Quella che tutti chiamano “gavetta”. Fino al 1937, quando diventa animatore e sceneggiatore della Metro Goldwin-Mayer, il colosso dei colossi. È qui che conosce William Hanna. Ed è insieme a lui che inizia un sodalizio straordinario. Nascono Tom e Jerry. Vent’anni insieme alla Mgm. Ad inanellare Oscar. Uno dietro l’altro, tanto che i loro uffici non riescono ad esporli tutti. Poi, alla fine degli anni ’50, nasce la casa di produzione Hanna e Barbera.

Sono gli anni in cui a spadroneggiare nel mondo dei cartoons è un certo Walt Disney. Ma Hanna e Barbera hanno un’intuizione straordinaria: creare cartoon in serie destinandoli alla televisione. Il progetto ha un successo straordinario. Grazie a loro nascono centinaia di episodi. Hanna e Barbera creano un impero. Diventano ricchissimi e richiestissimi. Quasi costretti dal grande successo ottenuto a inventare nuove storie, altri personaggi. Ed è così che nascono i topini Pixie e Dixie, a cui in Italia Mimmo Locasciulli si ispirerà per una simpatica filastrocca.

Joseph Barbera vive una vita straordinaria. Fama, gloria, soldi. Ma non manca lo spazio per il sentimento. Muore nel 2006, a 92 anni. Dicono che verso la fine degli anni ’70 fosse venuto a conoscere la sua Sciacca. In incognito. Non è un intento impossibile. Anche perché non è ancora il tempo della comunicazione frenetica di oggi. Le tv locali sono ancora agli albori, le radio private si occupano ancora di dediche e canzonette. Internet non esiste ancora.

Nessuno sa chi sia questo attempato signore con i capelli tinti e il cerone sulla faccia. Lui sa però dove si trova. Nella terra dei suoi amati genitori. Amati e lungimiranti. Perché gli hanno permesso di fare quello che voleva e per cui era portato. Dare gioia e sorrisi ai bambini. E d’altra parte Tom e Jerry sono gli amici dei più piccoli. Ancora oggi. Anche domani. E chissà per quanti secoli ancora.

 

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