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Racalmuto, “sbampa” la festa del Monte

Al via la fiesta amata dai Racalmutesi, rutilante di suoni e colori che inneggia la compatrona Maria SS. del Monte 

Realizzazione grafica di Ignazio Gueli

Si dice così, “sbampà la festa”. Sbampa, si accendono i fuochi della passione con le scintille di una tradizione sacra e profana che unisce da sempre i Racalmutesi. Si dice così quando si apre il sipario della festa dedicata alla compatrona e regina di Racalmuto Maria Santissima del Monte che si venera sin dal 1503 e la cui festa, a partire dal Settecento, è un forte momento di identità di un popolo che si ritrova per tre giorni – venerdì, sabato e domenica della seconda settimana di luglio – dentro quella che Sciascia definì, paragonandola alla Fiesta di Pamplona, “rossa e colorata“.

I ventuno colpi di cannone del tardo pomeriggio del venerdì aprono i festeggiamenti. Poi è tutto un continuo di fede, passione, riti e tradizioni che si tramandano, luci e fuochi, cavalli bardati, tamburi, cubbaita granite e taralli, Cilii e bandiere, rievocazioni storiche e leggendarie, cavalieri in costume, funzioni religiose e processioni.

Tanto attesi sono la presa del Cero dei Borgesi, il sabato sera, e il corteo di tutti i Ceri o Cilii – Burgisi, ‘Ugliara, Cicirara e, dall’anno scorso, degli Emigrati. E poi le prummisioni a cavallo, e non solo, lungo la scalinata del santuario che accoglie ogni anno, anche nel mese di maggio, migliaia di fedeli.

La domenica è il giorno delle prummisioni, quindi. Ma anche della solenne processione del “Carro del Trionfo” addobbato a forma di nave che richiama l’arrivo della statua di marmo bianco della Madonna.

Vuole la leggenda che nel 1503, durante la baronia di Ercole Del Carretto, transitava da Racalmuto un nobile castronovese proveniente da terre africane con un carro trainato da buoi che trasportava una statua della Madonna col Bambino. Sbarcarono lungo le coste agrigentine. Passando da Racalmuto la comitiva si fermò nei pressi di una fonte d’acqua, nel luogo dove oggi sorge la chiesa. Il carro sprofondò, si gridò al miracolo che indicava che la Madre divina aveva scelto “detta terra“.

Un duello tra il principe di Castronovo di Sicilia Eugenio Gioeni e il Signore di Racalmuto Del Carretto rimase impresso nella memoria popolare e diede ispirazione al Dramma sacro del Padre Bonaventura Caruselli da Lucca che nel 1856 raccolse la tradizione ricavando il primo scritto sulla festa dedicata alla Madonna del Monte.

Particolare della bandiera del Cero dei Borgesi del 1988 di Calogero Agati dipinta da Gaspare Arrostuto (foto: Salvatore Picone)

Il Padre Caruselli prese spunto, tra l’altro, dalla “Sagra Novella e Coronella delle sette allegrezze in onore della nostra Signora Maria Vergine sotto il prodigiosissimo titolo del Monte Avvocata Fedelissima di Racalmuto” del 1764 scritta da Emmanuello Catalanotto. Da allora, tanti nei secoli, hanno scritto e pubblicato sulla Madonna del Monte e su questa festa. Tra tutti, Leonardo Sciascia, il grande scrittore molto legato al suo paese e a questa kermesse: “…la fiesta finalmente è per tutti, rossa fiesta, urlante grappolo di gioia“, scrisse nelle “Parrocchie di Regalpetra” che ogni buon racalmutese dovrebbe leggere.

E vale la pena citare anche gli altri autori, per ricordare sempre il valore della storia, della ricerca, della passione, della memoria collettiva che non deve perdersi: Piero Carbone, Felice Cavallaro, Angelo Cutaia, Raffaele Grillo, Nicolò Macaluso, Francesco Marchese, Isabella Martorana Messana, Eugenio N. Messana, Silvano Messina, Girolamo M. Morreale S.J., Giuseppe Nalbone, Alfonso Parisi, Giuseppe Pedalino Di Rosa, Salvatore Picone, Giuseppe Pitrè, Alfonso Puma, Gigi Restivo, Calogero Salvo, Giovanni Salvo, Enzo Sardo, Gaetano Savatteri, Alfonso Scimè, Angelo Sferrazza S.J., Gaetano Sferrazza, Calogero Taverna, Nicolò Tinebra Martorana.

E tanti i fotografi che hanno immortalato la festa della Madonna del Monte di Racalmuto. Ci piace ricordare, tra i tanti celebri scatti, quelli di Ferdinando Scianna, Giuseppe Leone, Pietro Tulumello, Shobha, Angelo Pitrone, Melo Minnella, Nino Catalano.

Ecco il programma completo dei festeggiamenti 2024 organizzati dalla Comunità Ecclesiale e dal Comune di Racalmuto, e delle iniziative collaterali organizzate in collaborazione con tante associazioni del territorio.

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