L’iniziativa promossa dalla sezione provinciale dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra
Ad Agrigento commemorazione dell’81º anniversario del bombardamento che colpì la città nel 1943 durante la seconda guerra mondiale. L’iniziativa, organizzata dalla sezione provinciale dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, si è aperta nella Chiesa dell’Immacolata con la deposizione di una corona di alloro in memoria delle vittime civili. Alla cerimonia sono intervenuti Gaetano Miccichè, in rappresentanza del prefetto Filippo Romano, il sindaco Francesco Miccichè, il presidente della sezione provinciale ANVCG Giuseppe Scimè, l’assessore Carmelo Cantone, il direttore de Le Fabbriche Beniamino Biondi e lo storico Paolo Cilona
A seguire a Le Fabbriche un incontro nel quale è stato approfondito il tragico evento e l’impatto che ha avuto sulla comunità agrigentina.
All’incontro, coordinato dalla giornalista Giovanna Neri, sono intervenuti il presidente dell’associazione bersaglieri Andrea De Castro, il giornalista Salvatore Fucà, il rappresentante dell’Associazione nazionale insigniti onorificenze cavalleresche (Anioc) Salvatore Vella e il presidente dell’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia (Unuci) Carmelo Fenech. Particolarmente significative le testimonianze di Bernardo Barone e Giuseppe Gallo Cassarino, i cui nonni morirono proprio a causa dei bombardamenti del 1943. Un saluto è stato portato anche dal sindaco di Agrigento Francesco Miccichè e dal vice sindaco di Palma di Montechiaro Antonella Lo Vasco. L’incontro si è concluso con l’intervento del rappresentante del Prefetto Gaetano Miccichè.
“Oggi non è solo il giorno del ricordo, ma è il giorno di chi ha subito gli effetti della guerra, di chi dice basta ai conflitti che portano solo lutti e mutilazioni fra i civili – ha detto nel suo intervento il presidente della sezione provinciale ANVCG di Agrigento, Giuseppe Scimè.
“Siamo qui – ha aggiunto Scimè – non solo a testimoniare quanto avvenuto 81 anni fa, ma ci siamo per sostenere con il nostro impegno che con la forza delle idee si possono piegare gli ordigni bellici. Questa è la nostra vera scommessa su cui pienamente crediamo. Lo facciamo attraverso i laboratori scolastici che promuoviamo, attraverso la giornata nazionale, il nostro impegno ha ricevuto nel tempo plauso e riconoscimento legislativo: basti pensare alla equiparazione delle pensioni dei civili colpiti nelle proprie carni, rispetto ai militari colpiti in battaglia, laddove appunto il Parlamento ne ha riconosciuto pari dignità. Oggi nel mondo non vi è solo il conflitto in Ucraina o in Palestina, in questo momento ci sono oltre 31 conflitti nel mondo e quelli sempre più colpiti sono i civili, e quando tutto questo sarà finito, speriamo al più presto, dovremo fare i conti con le ricostruzioni, con le bombe inesplose che continueranno a mietere vittime e mutilati. La guerra non produce nulla di buono, mettiamo da parte l’egoismo e promuoviamo sentimenti di pace e di solidarietà”.